“Uno degli aspetti più interessanti dell’architettura della villa italiana […] è lo stretto legame tra edifici, giardini che insieme costituiscono un unico inseparabile complesso architettonico. […] Lungo il percorso attraverso la casa e nel giardino si snoda così un racconto che si serve di dipinti, statue e altri manufatti, ma anche di vegetazione”.1
La realizzazione di statue doveva seguire un determinato iter metodologico e un semplice blocco di pietra doveva esser “sbozzato” nelle cave dei “taiapiera comuni”2. Dalle abili mani di questi artigiani venivano create opere di estrema raffinatezza e bellezza.
In questo articolo vi voglio segnalare una serie di statue situate in una delle ville bellunesi più a nord, precisamente ad Agordo, nella bellissima Villa Crotta de Manzoni.
Queste sculture dominano la piazza e affascinano ogni visitatore.
Correva l’anno 1642 quando il giardinetto, fronte strada della villa, fu coronato da manufatti lapidei conosciuti come “i Pop o Mut de Grota”. Siamo certi dell’anno di esecuzione grazie ad un documento datato 16 giugno 1642 dove (da cui veniamo a sapere) risulta che Vincenzo Mazzaruol e Simone de Biasi, scalpellini di Cencenighe Agordino, si impegnarono a realizzare dette statue per conto di Alessandro Crotta precisando che dovevano essere “di altezza di piedi quattro, e onze quattro, di larghezza di piedi due incirca, e di grossezza piedi uno”3.
Le sculture furono realizzate con la Dolomia del Serla e raffigurano (alcuni) Dei come Vulcano, Aristeo, Flora, Apollo, Diana, Bacco e Arianna, Saturno, Giove, Meleagro, Anfitrite, Ercole ed un personaggio in abiti secenteschi e un pastore. Lo stato di conservazione non è ottimale ma continuano a trasmettere tutto il fascino di un’epoca passata ma che ancora rivive in uno scenario unico dove “montagne e villa sembrano nate contemporaneamente”4.
- M. AZZI VISENTINI, L’Olimpo in villa. Riflessioni sulla statuaria nei giardini veneti tra Sei e Settecento in Il giardino e la memoria del mondo, Olschki editore, Padova 2002, p. 93.
- L. MANFROI, Sulle tracce degli scalpellini, Dolomiti Stampa, Belluno 2012, p. 57.
- Archivio Crotta, libro contabile della famiglia Crotta, 16 giugno 1642; O. BRENTARI, Guida storico alpina di Belluno – Feltre – Primiero – Agordo – Zoldo, Ottone Brentari Editore, Bassano 1887, p. 252.
- La conca agordina cuore delle Dolomiti. Guida agli aspetti fisici, naturalistici, storici ed artistici, a cura di G. DAL MAS, tipografia Piave, Belluno 2008, p. 14.