Romaperta
L’inizio delle emozioni
La trama di un film sullo schermo della nostra rivista, accolta tra i grandi del cinema.
Le parole s’infrangono sulle esperienze, come le onde sugli scogli. Sentir parlare di cose che non si sono vissute può portare a crederci, senza sapere la vera essenza. La stessa cosa c’è capitata tre anni fa, quando siamo partiti per terre lontane come la Croazia, il Montenegro, l’Albania e la Grecia e ne siamo tornati ricchi, sorpresi e impressionati. La realtà non deve sorprendere, perché sennò non si chiamerebbe realtà, è la finzione che deve lasciare qualcosa di diverso: noi la realtà l’abbiamo vista, non da turisti, ma accompagnati nella città che è la più affascinante del mondo intero.
Si può dire senza dubbio che la partenza è stata un salto nel buio, ma l’arrivo entusiasmante e ricco di emozioni. Troviamo ad aspettarci un grande personaggio del mondo del cinema, un uomo semplice, cordiale e affascinante, che ci prende a braccetto e ci mostra quello che tutti possono solo vedere al cinema e in televisione. La sua vita continua ad essere un film e trasmette quell’atmosfera di sogno dove tutti agognano di essere. E’ infatti una vita spesa per il cinema, sul set ripreso da una cinepresa, vivendo e lavorando con nomi dal suono di Ursula Andress,Sandro Bolchi, Ezio Altieri, Piero Tosi e Lucchino Visconti e tanti altri, un accadimento stravolgente che metabolizzi e che trasformi in un ciak.
Lui è il più richiesto arredatore cinematografico e ci accompagna nella beltà di Roma come in un valzer di storia e tradizione: la Fontana di Trevi, Il Colosseo, il Fontanone, il Vaticano, Piazza di Spagna, Piazza Navona si prestano in tutta la loro maestosità architettonica ai nostri occhi.
Percorriamo le vie più celebri di Roma ed entriamo nella città dei sogni: Cinecittà. Sogni, ambizioni, desideri e aspirazioni sono tutti racchiusi qua.
È una città che ha la sua atmosfera e il suo clima, quando entri respiri un’aria completamente diversa, avvolge, scivola, riempie e se va, lasciando in te una sensazioni di completa serenità e inibizione. La nostra guida d’eccezione è Donato Tieppo, ed è grazie alla sinergia che ha coinvolto la nostra rivista con Cinecittà, ha potuto far accadere questo.
Roma non ha nulla da dire di più della sua magnifica storia e architettura, Cinecittà ha la forza di coinvolgerti in un mondo che si trova tanto vicino al cielo: sono due città magnifiche.
Il Colosseo è il monumento più maestoso che sia giunto fino a noi dalla Roma antica. Sorge nel centro della città come il più grande anfiteatro del mondo, potendo contenere fino a ottanta mila persone eper noi che lo abbiamo ammirato da un luogo diverso dal solito, offre un segno della magnificenza di Roma nel suo massimo splendore.
La Fontana di Trevi sembra una bambola di ceramica incastonata e nascosta tra le altre bambole: quello che la attornia sembra di poco valore, mentre è una zona densa di storia e cultura notevoli. È considerata una delle più belle fontane del mondo, progettata da Nicola Salvi è adagiata su un lato di Palazzo Poli, vede la luce nel 1762 e appartiene al tardo barocco.
Il tramonto ci annuncia che sta arrivando la sera, cambiando arte e mestieri: ci prepariamo per condividere la bellezza di Roma tra luci e colori artificiali, che rendono ancora più affascinante la città.
Dopo una passeggiata in Via Margutta, ci trasferiamo in un paese alquanto carino e accogliente, tutto costruito su una collina, dove in centro si erige un palazzo tutt’altro che ignoto. Si tratta di Palazzo Rospigliosicostruito in epoca ignota, dato che le notizie si hanno dal 1151 ad oggi. Il paese di Zagarolo si trova a circa una ventina di chilometri da Roma, nell’entroterra verso il Gran Sasso e non nasconde il suo passato quale roccaforte di Roma perché compreso nella città metropolitana di Roma Capitale.
Qui ceniamo e l’atmosfera del cinema incomincia a catturare la nostra attenzione con i racconti di Tieppo e il tempo sembra essersi fermato: oltre a mangiare piatti tipici del posto, respiriamo l’aria di un set e il duro lavoro che resta celato dalla pellicola di una cinepresa.
Entriamo a Cinecittà e tutto si trasforma in magia. Ci passano davanti completamente i ricordi che fin da bambini trovavamo dentro un cinema quelle candide serate in compagnia degli amici, delle fidanzate o fidanzati, di sere in famiglia e la mente cerca di collegare quello che abbiamo visto a quello che stiamo vedendo. Conosciamo coloro che rendono possibili i nostri sogni: Adriano De Angelis, uomo gentile e semplice, che ci racconta il lavoro insieme a Fellini, Zeffirelli, Totò, Tornatore e tutti i nomi illustri di Cinecittà e Hollywood. Il maestro De Angelis ci accoglie con un sorriso coinvolgente e incomincia il racconto di una vita dedicata all’arte che serve l’arte del cinema: il numero di titoli cinematografici dove la famiglia De Angelis ha prestato la sua opera non ha fine. Passiamo da Cinears 800, dove Salvatore ci fa conoscere tutti i pezzi di arredamento che hanno allestito i film più famosi.
Il finale è quello dove il protagonista sembra che muoia per salvare il mondo, e poi lo ritroviamo al bar a bere un caffè. Ma non finisce qui, e vi diamo appuntamento al prossimo numero per proseguire il viaggio nel cuore di Cinecittà, con i personaggi che la vivono.