Treviso Sotterranea
I geografi del buio, gli speleologi del Gruppo Grotte Treviso quindi, ci spiegano la loro passione di scoprire e indagare il sottosuolo italiano. Questa passione spesso può diventare aiuto concreto alla conoscenza della conformazione geologica superficiale della crosta terrestre, ma anche un aiuto agli amministratori locali per le loro scelte urbanistiche. di Roberto StoccoTreviso Sotterranea – Un po’ di storia
Verso la metà degli anni ’80, venivamo contattati dal pubblicista Giorgio Garatti, fondatore del giornale a distribuzione gratuita “Sport Trevigiano”, per intraprendere alcune esplorazioni di anfratti, gallerie e cunicoli, fino ad allora solo ipotizzati, nel sottosuolo del centro cittadino.
I ritrovamenti, quasi sempre casuali durante i lavori di ristrutturazione di edifici storici, fino ad allora non erano stati documentati né tantomeno si era proceduto a esplorazioni sistematiche nel sottosuolo.
Fummo contagiati dalla passione di Giorgio, e da allora le segnalazioni si sono susseguite negli anni, così come le esplorazioni.
In oltre 30 anni abbiamo rilevato e documentato, decine di cunicoli, butti, casematte che vanno dal medioevo all’ottocento.
A Giorgio piaceva fantasticare ed ecco che l’immaginazione lo portava a ipotizzare gallerie frequentate dai Cavalieri Templari, vie di fuga con barche, a cavallo o a piedi, così come le “testimonianze” di presunti tesori, covi, e stanze segrete.
A noi piaceva assecondare questa passione e sempre ci siamo prestati alle esplorazioni, portando a casa spesso insuccessi e delusioni, ma anche grandi soddisfazioni in questo intreccio fra storia, archeologia e speleologia urbana.
Un mondo sconosciuto veniva pian piano alla luce mentre l’interesse della gente, delle scuole e di tanti appassionati si faceva di giorno in giorno sempre più entusiasmante.
Spesso ci chiamavano le “pantegane di Treviso”, ma Simone Piaser ed io, ricchi delle esperienze fatte e di tante soddisfazioni, accettavamo con orgoglio questa definizione.
Treviso Sotterranea – Cosa realmente c’è?
La maggior parte dei manufatti ancora esistenti si trova sotto le mura rinascimentali del ‘500: si tratta di alcuni tratti di cunicoli e casematte che al tempo ospitavano i soldati e i cannoni.
Purtroppo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 la maggior parte dei cunicoli e elle casematte è andata distrutta per recuperare i mattoni per le nuove costruzioni. Si pensi che persino la magnifica porta di S.S. Quaranta era destinata a essere demolita nella seconda metà dell’800, per rendere salubre l’aria di Borgo Cavour.
Sono poi in buone condizioni i sotterranei delle porte S.S. Quaranta e San Tomaso, recentemente restaurate.
Vi sono anche alcuni tratti di cunicoli medioevali in centro storico, purtroppo irrimediabilmente devastati dalle ristrutturazioni edilizie, un paio di residui di vie di fuga sotto l’ex tribunale in piazza Duomo e diversi butti (anfratti sotterranei usati fin dal medioevo come discarica domestica).
Treviso Sotterranea – Cosa è visitabile
Sicuramente i sotterranei delle due porte (S.S. Quaranta e San Tomaso).
Un tratto del cunicolo, ad uso delle guarnigioni, nel bastione di S. Sofia (Ponte della Gobba).
Treviso Sotterranea – Cosa potrebbe divenire visitabile
L’ultimo rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale esistente in città, perfettamente conservato e collocato nel bastione del Castello.
I sotterranei del bastione detto del Castello, di fronte la stazione dei treni, ex Camuzzi gas. Un esempio ancora praticamente intatto, ma in precarie condizioni statiche e oggetto di un progetto per la realizzazione di un park multipiano.
I sotterranei del bastione di Santa Sofia, originariamente casamatta per le guarnigioni, poi trasformati in celle frigorifere nell’800, per il macello comunale costruito sopra.
Treviso Sotterranea – Il nostro sogno
Rendere agibili i sotterranei delle porte e del bastione di S. Sofia, composti da 4 stanzoni che potrebbero essere adibiti a mostre.
Il restauro e il recupero dei cunicoli sotto il bastione del Castello.
Molte altre città (Ferrara, Terni, Narni, Padova, Belluno, tra le altre), hanno fatto dei sotterranei cittadini un’opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, offrendo un servizio di visite guidate alla cittadinanza, ai turisti, alle scuole. Una grande opportunità culturale per la città, con un programma alternativo da inserire nelle guide turistiche.