Luigino Troncon è un imprenditore nel campo dell’abbigliamento del nostro ormai non più mitico Nordest. Fattosi da sé, originario di Merlengo di Ponzano Veneto pubblica da sempre per i tipi di Marca Aperta con i quali ha editato anche il suo primo libro, A vita vera, scritto in dialetto che potete trovare presso la libreria Lovat di Treviso o presso i Negozi Noi Giovani di Montebelluna e Valdobbiadene oppure online presso IBS STORE.
Da più di quarant’anni lavora Luigino Troncon lavora con quella passione per le cose fatte e conquistate da soli che da sempre contraddistingue la gente veneta. Tuttavia ha anche qualcosa da insegnare soprattutto ai giovani e con questo suo primo libro in cui si è riscoperto scrittore dialettale e grazie al quale tutti i lettori lo scopriranno come tale, con una verve romanzesca e a tratti anche lirica che ha tenuto nascosta nel suo cuore per tanti anni. Oggi è il momento di scoprirlo e per questo ci ospita a casa sua a Merlengo di Ponzano e ci racconta cose nuove, belle soprattutto vere.
1. Quale è stato il momento in cui ti sei scoperto scrittore dialettale?
Mi sarebbe piaciuto scrivere anche da piccolo. A volte di notte scrivevo anche qualche poesia e poi la mattina presto, prima che i miei genitori si alzassero dal letto per andare nei campi e io a scuola, andavo da loro a leggerla. ma poi finiva tutto lì.
2. In quali momenti riesci a trovare l’ispirazione?
Alla notte ho sempre dormito poco e allora penso, e guardando dalla finestra di casa o sentendo dei rumori in lontananza, guardando la gente che passa per la mia via mi fanno ricordare le cose di una volta, dei loro genitori e dei loro nonni, o guardando le cose che vedo intanto che corro per la strada.
3. Raccontaci un po’ il tuo carattere…
Il mio carattere. Sono una persona che quando si prefigge di fare una cosa è “come se fosse” già fatta. E poi devo farne subito un’altra. Insomma devo sempre fare qualcosa di nuovo, e nella mia vita penso di averlo dimostrato. Non disdico mai un appuntamento e di solito sono sempre puntuale, anzi, mi è capitato di arrivare anche un’ora prima. Poi cerco anche nel mio lavoro di non aver mai debiti con nessun, sono di vecchio stampo. Una volta le cose si facevano solo quando si era in grado di farle, senza lasciare debiti in giro. Dal famoso detto “prima il dovere e dopo il piacere”.
4. Qual è il motivo per cui sei così tanto amato dalla gente?
Credo di essere tanto amato per come mi sono comportato sempre nella vita, non mi sono mai montato la testa, sono rimasto sempre me stesso, nella vita ho sempre cercato di seguire il mio lavoro prima per circa sette anni in officina, poi da Benetton e poi per 37 anni nei miei negozi “Noi Giovani”, senza mancare mai un giorno al lavoro. Credo di essere, come hanno detto in tanti e per ultimo proprio un ragazzo, Lorenzo lo stagista, uno stakanovista. Ho sempre cercato di aiutare tutti nel limite delle mie possibilità senza pretese di ricevere nulla in cambio.