Viaggio in Grecia – Prespa, la culla dei pellicani.
Il viaggiatore che arriva in questo paradiso naturale è accolto da colori semplicemente avvolgenti: il blu dei laghi, il verde delle rive fatte da colline abitate in piccoli villaggi, l’azzurro del cielo terso e il bianco dei pellicani.
Il viaggiatore che arriva in questo paradiso naturale è accolto da colori semplicemente avvolgenti: il blu dei laghi, il verde delle rive fatte da colline abitate in piccoli villaggi, l’azzurro del cielo terso e il bianco dei pellicani. Da una finestra si scorge non lontano una striscia blu che si perde a vista d’occhio: è il Lago Grande di Prespa che porta con se delle macchie bianche dense di vita e fatica; qui i pellicani trovano riposo e il pasto ottimale per la sosta che li porterà verso i Paesi più temperati del Medio Oriente: un rito naturale che si compie ogni anno partendo dai Paesi più freddi del Nord Europa. Uscire in barca senza disturbare questa ricorrenza ed essere abbastanza vicini a una forma di vita con tanta resistenza e dedizione ti fa essere parte di loro e sembra di leggere tutto quello che hanno visto in questo lungo attraversare.
Prespa. I due Laghi.
Alzi gli occhi e al di là di una striscia verdeggiante si vede altro blu intenso: è il Lago Piccolo di Prespa. I due laghi in origine erano uno solo fino a quando una frana tettonica ha tagliato il bacino in due aree di quel blu intenso che vediamo oggi. Chi si ferma alla sola bellezza naturalistica perde una parte storica e geopolitica molto interessante: lo zar Samuele di Bulgaria intorno al 1000 d.C. fece di Prespa la capitale del suo regno per poi, nel fulcro della sua espansione eleggere Ocrid (Albania) la sua capitale. I laghi di Prespa sono anche chiamati “I laghi della pace” perché le loro acque sono al confine di tre Paesi: Albania, Macedonia e Grecia. Terre martoriate dalla Seconda Guerra Mondiale sono oggi riconosciute senza poche difficoltà come Parco Naturale Transfrontaliero e varie associazioni internazionali si stanno battendo per mantenere attiva questa particolare attenzione verso il territorio.
Le persone che vivono nei villaggi alle rive dei laghi hanno ancora gli occhi dei nostri avi: non esistono porte chiuse, cancelli e recinzioni a delimitare i giardini e la loro accoglienza è genuina e spensierata.
Da una finestra appena socchiusa senti delle note di chitarra acustica; ma non è una sola chitarra, ma bensì dieci chitarre suonate da dieci bambine e allora entri e nel salone vedi un cerchio con sguardi attenti e dita che pizzicano le corde con gradevole maestria: questo gruppo non ha ancora un nome, ma molto probabilmente le sentiremo presto suonare anche in Italia.
Arriva la sera; perché non ci sediamo su quel muretto a parlare di una cosa simpatica? Rimaniamo qui a Prespa, in Grecia, e viaggiamo insieme ai pellicani.
Hai fatto un viaggio e vuoi raccontare le tue impressioni e la tua esperienza?
Inviaci una email con le foto e la descrizione del tuo viaggio.