Home / Arte / Pop Art: l’incontro tra Arte e Mass Media
pop arte
Pop Art

Pop Art: l’incontro tra Arte e Mass Media

Pop Arte e Arte Pop

La contemporaneità delle cose

Siamo in Italia, e parliamo dell’arte storica degli anni Cinquanta e Sessanta, chiamata “Pop Art” in un periodo storico quando massima era la creatività e massima era l’attenzione dei media per questi particolari.
Siamo in Lombardia, da Milano a Parma, si sono svolte due mostre super che racchiudono tutta l’espressività pop di quegli anni.
Lo stile della pop art è in contrapposizione all’impressionismo astratto e rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e anche ai linguaggi della società dei consumi, e si pone come obiettivo sconfiggere l’immaginario costruito dalla pubblicità e dalle notizie.
La contemporaneità delle mostre è del tutto casuale e inaspettatamente sono diventate un pezzo di storia della cultura lombarda, nazionale e internazionale.

Italia Pop

Le mostre di alto livello sono rare, ci sono riusciti, contemporaneamente, due città quali Milano e Parma con la mostra “Italia Pop“. Ne parliamo per lasciare un segno indelebile nell’universo culturale italiano. In Italia, ancora oggi, quando si parla di cultura, vale a dire, architettura, letteratura, pittura, scultura, cinema e teatro, noi abbiamo bisogno di mettere in campo ingenti risorse per comunicarla e invitare la gente ad arricchirsi personalmente di stimoli emozionali nuovi.
La mostra parmense, presso la Villa dei Capolavori, propone la pop art di artisti italiani insieme a un allestimento semplice e ordinato: la specificità italiana amalgamata alle matrici anglosassoni e statunitensi.

Giorgio de Chirico e Alberto Burri

Il pubblico scorre e osserva opere surreali quali “Piazza d’Italia” di Giorgio de Chirico e post-apocalittiche e bruciacchiate quale “Sacco” di Alberto Burri e assoluti riferimenti dell’approccio italiano alla contemporaneità, alla figurazione e all’oggetto.
Troviamo anche pezzi di Schifano, Baruchello, Adami, del Pezzo, Tadini e Fomez. L’effervescenza artistica della mostra racchiude sorrisi e disappunti, contraddizioni e meraviglia.

Italia Pop a Milano

La mostra allestita a Milano durerà fino al 12 marzo 2017. L’allestimento è seguito dall’architetto Alessandro Mendini, che ha voluto divertirsi con l’idea di specchiare il pubblico dietro le opere “in un perverso gioco di reciprocità e di edonismo”. L’impronta sensoriale della mostra nasce dalla patinatura editoriale del percorso storico degli anni pop art, motivo di massima diffusione per arrivare al mercato attraverso discussioni, rotocalchi e riviste illustrate.
Le opere presenti sono degli artisti più importanti: Modigliani, Matisse, Sironi, Morandi, De Pisis, Carrà, Rosai e anche De Chirico, Morandi, Tosi, Campigli, Annigoni, Sciltian, Cassinari e Carlo Cardazzo.
Presenti anche Vedova, Cagli, Dova, Burri, sculture di Viani e Colla, Boriani, i bronzi di Minguzzi, Fontana, Guttuso e con Bernard Buffet, un pittore che può entrare tranquillamente nella nostra rubrica “Pittori dimenticati” e Roberto Crippa, famoso artista che è passato dalle notti dormite nella Stazione Centrale di Milano al jet privato, grazie alla sua arte.

Come nasce la pop art?

La pop art nasce nella seconda metà del ventesimo secolo, come contrapposizione al crescente consumismo, derivato dal boom economico. La pop art è una corrente artistica che prende il nome dalla “popular art” dei paesi anglosassoni, con la volontà di rappresentare la realtà che pian piano si stava perdendo, a causa del fervente consumismo.
Un nome illustre, insieme a tutti gli altri nomi importanti esposti, è l’architetto Alessandro Mendini autorevole rinnovatore del design italiano già dagli anni Settanta, come intellettuale e autore di scritti, e membro prestigioso del gruppo “Alchimia”.

Gianni Fellissent

Avatar photo
Antropologo