Luigi Serena: Il Verismo veneziano
Luigi Serena è un pittore nato nella Marca trevigiana e coinvolto artisticamente dalla corrente del Verismo, colora la vita popolare di Venezia e ne diventa il padre culturale dello spaccato di vita cittadina.
La città di Venezia è la culla dello studio artistico che frequenta insieme al padre e poi come allievo di Marco Moro nella bottega di Murano. Luigi Serena frequenta brillantemente l’Accademia di Belle Arti e si fa notare per la sua straordinaria bravura, grazie alla quale, durante gli anni accademici riesce ad ottenere numerosi premi.
Luigi Serena: biografia
Nasce a Montebelluna (TV) nel 1855 ma si deve trasferire nella città lagunare per scoprire il genio e si fa conoscere come pittore paesista, di genere, di figura e ritrattista. Luigi Serena è compagno di studi di Giacomo Favretto, Ettore Tito, Alessandro Milesi e Guglielmo Ciardi, con i quali continua ad avere scambi d’idee e di programmi, ne seguono scrupolosamente gli insegnamenti, ma come tutti i geni dell’estro artistico pittura opere del tutto espressivamente libere. Parliamo di Verismo, prendendo come riferimento la letteratura, come tale corrente letteraria nata fra il 1875 e il 1895 per opera di Giovanni Verga e Luigi Capuana con la collaborazione di altri scrittori.
L’infanzia del Serena si spende sulla pedemontana trevigiana, ma presto il trasferimento a Venezia con la famiglia è una mossa obbligata dato che i Serena sono dei maestri vetrai e l’arrivo a Murano è il fulcro della sua ispirazione.
Realismo come aneddoto popolare
La libertà espressiva porta il Serena a rappresentare episodi di vita reale colmi di una calda condivisione sentimentale, dove i cittadini di Venezia vivono della loro semplicità e laboriosa sobrietà dei gesti e nella sincerità di talune azioni legate al quotidiano. Il realismo non vuole cogliere i diversi aspetti della multiforme vita umana, ma si ferma all’aneddoto popolare, candido e insieme raffinato, incentrato sull’eterno tema della grazia femminile. Consigliamo di ammirare la sua opera “L’ora del cucito” dove racchiude tutti questi aspetti artistici e lascia la serenità popolare della vita povera del tempo.
Il filtro del ricordo
Ogni scena veneziana simboleggia una dimensione riflessa non solo con l’occhio della mente ma anche con l’occhio del sentimento che vede le cose attraverso il filtro del ricordo.
Le opere in età matura del Serena, sono una prova stilistica riuscita dove si leggono i piani volumetrici non molto precisi e la resa pittorica propensa alla comunicazione psicologica delle figure: quando ritorna nella Marca, trova nella città di Treviso un attento pubblico di borghesi benestanti che apprezza ed acquista queste opere. La vita artistica di Luigi Serena si concentra a Venezia e nella Marca, ma trova spazio nel contesto nazionale e internazionale.
Luigi Serena: Mostre e successi
La successione delle mostre, accolgono Luigi Serena in diverse città e luoghi importanti: l sue opere sono presentate nella Mostra di Belle Arti a Venezia del 1881, a Brera nel 1883, a Torino nel 1884, a Firenze nel 1886 e a Parigi nel 1889. La figura artistica del Serena trova la predisposizione presso la Seconda Biennale di Venezia, dove è ospite con l’opera dal titolo “Sine Labe”, poi “Vittime” nella sua replica presso il Comune di Treviso.
Luigi Serena quando, poco più che ventenne, rivela di saper cogliere con penetrazione psicologica e gestualità sorprendente uno spaccato di vita cittadina, tema trattato sempre con una personale rinuncia al campo lungo per impostare il discorso ritmico-volumetrico continuo in una situazione spaziale di piani ravvicinati che esaltano il racconto e la dinamica dei gruppi in primo piano protagonisti.
Piccole commedie popolari
Artisticamente le opere possono definirsi delle piccole commedie realistico-popolari attraverso le loro tipiche situazioni ambientali in cui vari personaggi si radunano a gruppi, ognuno per recitare una sua parte corale. Il successo della pittura del Serena si trova nell’interesse del mercato inglese, statunitense e italiano di ambienti veneziani popolari insieme al loro suggestivo ambiente popolaresco.
Luigi Serena purtroppo muore giovane e malato nel 1911.
Augusto Serena – (Montebelluna 1868 – Treviso 1946) – Cugino di Luigi Serena
Certamente un uomo di cultura, che all’interno della comunità trevigiana è ricordato come un grande studioso di testi storici e letterari del tempo. Augusto Serena, attraverso la sua passione per gli studi umanisti, sviluppa un’eclettica e brillante opera di divulgazione culturale letteraria e storica della Marca a cavallo del Novecento. La parentela con Luigi non influisce sulle doti concettuali. Passa la sua vita a studiare la storia e la letteratura, sentendo il bisogno di scrivere e lasciare indelebili tracce dei suoi studi. La sua opera di maggior valore è senza dubbio “La cultura umanistica a Treviso durante il Rinascimento”, pubblicata nel 1912, oltre a uscire con volumi di versi sia in italiano sia in dialetto trevigiano.