Los Massadores – I Norcini del Rock. Chi sono e perché questo nome?
I “Los Massadores” rappresentano una sfortunata combinazione di idiozie, mancanza di buon gusto musicale e dignità personale che ormai da qualche anno imperversa sui palcoscenici di locali, teatri, sagre e festival del Veneto. Il nome è nato per caso: un giorno, a New York, stavamo bevendo un caffè con Dylan e Truman Capote alla Factory di Andy Warhol, il quale, vedendoci lì seduti, esclamò: “Toh, xe qua i Los Massadores!”. C’è piaciuto e ce lo siamo tenuti.
– Come definireste la vostra musica? E che messaggio volete dare?
La potremmo definire bifolk, ovvero musica popolare a chilometri zero.
Attraverso le nostre canzoni non vogliamo portare messaggi particolari, ma descrivere delle situazioni e dei personaggi della realtà che ci circonda: nel farlo, ci piace andare a provocare, a “spunciare” qualche nervetto scoperto.
– Le nuove generazioni sembrano aver dimenticato il loro passato, pensate che un approccio come la vostra musica potrebbe aiutarli a ritrovare i valori, le tradizioni?
Probabilmente la nostra età e l’uso del dialetto veneto in canzoni che raccontano situazioni e personaggi attuali, non cristallizzati o legati fortemente alla tradizione folkloristica, facilitano l’approccio con i giovani, i quali talvolta si riconoscono nei personaggi che raccontiamo, e con i bambini, anche se spesso ascoltano e cantano le nostre canzoni, ma non parlano il dialetto…
– Qual’è la canzone che meglio vi rappresenta?
Sicuramente “Non dirgli mai” di Gigi D’Alessio, il nostro cantautore preferito e punto di riferimento della nostra produzione musicale.
– Cos’è che vi ha fatto sentire la necessità di fare una musica, un gruppo di questo tipo? E non avete temuto che non funzionasse?
In verità, all’origine dei Los Massadores non c’è un comune sentire, un’idea o un progetto, ma una serie di eventi, casualità ed opportunità colte al balzo che hanno man mano delineato il percorso del gruppo, fino a farci giungere, insieme ai Beatles, ai Rolling Stones, ai Rodigini e agli Eiffel 65, ai vertici della musica mondiale e trevigiana.
Spesso, per definirci, citiamo un passaggio della canzone “Una questione privata” dei C.S.I.: “geniali dilettanti in selvaggia parata”, tralasciando magari il “geniali”…
– Quali sono i vostri obiettivi per il futuro? Cosa vorreste fare da grandi?
Ci piacerebbe riuscire a farci conoscere al di fuori dei confini regionali ed “esportare” la nostra musica, senza però perdere le peculiarità che ci contraddistinguono. Molto spesso, oltre ad una buona dose di fortuna, bisogna scendere a dei compromessi per potersi affermare su palcoscenici più ampli, perdendo in freschezza e naturalezza.
– A giugno di quest’anno è uscito “Eden”, un album “biblico” che lancia uno sguardo ironico e divertente sulla Genesi e su un giardino dell’Eden che prende le sembianze del Veneto con i suoi vizi e virtù. Da dove prende spunto l’idea di questa associazione Eden – Veneto?
L’allegoria del giardino dell’Eden ci è sembrata perfettamente calzante per descrivere il Veneto attuale, un paradiso perduto, dove ormai il peccato originale della cementificazione selvaggia è stato commesso.
– Nell’album è presente anche una canzone “Felicità” dedicata al grande poeta dialettale Romano Pascutto. Come mai avete sentito la necessità di dedicargli questa canzone?
La canzone prende spunto dalla poesia “La felicità”, che rappresenta per noi una sorta di manifesto di un modo di intendere la vita, ovvero della felicità come stile di vita, non come obiettivo da raggiungere. L’abbiamo sempre sentita molto affine al nostro pensiero e abbiamo voluto darne una rilettura per rendere omaggio a Romano Pascutto, uno dei più grandi poeti veneti del ‘900.
Los Massadore – Chi sono?
I “Los Massadores” è un gruppo musicale ( eletto ‘Trevigiano dell’anno’) composto da ragazzi musicisti provenienti da diversi paesi della Marca Trevigiana. A Villa d’Asolo c’è un componente dei “Los” che si chiama Dimitri Trinca e lo strumento principale è il basso. Poi a Paderno del Grappa abita Mauro Berti e il suo strumento è la batteria. Andrea Piccolo è il mitico, insostituibile chitarrista. Un altro chitarrista si chiama Andrea Bosa. Anche lui è simpatico ma il suo amico preferito è Luca Giacomazzi che suona la fisarmonica e fa ridere con battute. Il leader e cantante del gruppo è Matteo Guidolin: è socievole, fa battute e un sacco di viaggi. L’ultimo componente è Dario Antonini che suona la chitarra elettrica e canta.
Los Massadores – Le canzoni
Le canzoni dei “Los Massadores” sono in dialetto veneto. Una in particolare parla di come vengon uccisi i maiali infatti il nome della band significa “Massacratori di maiali”. Le altre canzoni parlano d’amore come “Mi intrighi” che significa “Mi piaci” ma anche “Mi rompi” e della vita quotidiana. Per esempio “Spasseton” parla di una donna che lavora e pulisce ogni giorno la casa e tutti quelli che entrano la sporcano e rovinano il suo lavoro. “Mari di Spagna” racconta la storia di un ragazzo che vorrebbe andare in vacanza al mare in Spagna però suo papà è contrario e lo vuole portare a lavorare nei campi. “Dimitri” parla della sessualità di un ragazzo nato maschio, ma che non sa se è un maschio o una femmina. Un’altra delle preferite è “A te ghe se“.