La caduta della Serenissima – 2 parte
Continuiamo a ripercorrere le vicende che hanno caratterizzato la caduta della Repubblica di Venezia, con il secondo articolo, così che si abbia una piccolo quadro storico.
La Serenissima rimane per tutti, una repubblica di pace e fortuna per tutte le terre che comprendeva la sua vasta egemonia.
È tutto un susseguirsi di progressivi avvicinamenti verso la capitolazione finale della Repubblica di Venezia: i francesi puntavano al capoluogo, con un’occupazione sempre più capillare delle città della Terraferma.
La situazione precipita
La situazione precipita all’inizio della primavera del 1797 quando duecento soldati francesi, nella Piazza Vecchia di Bergamo puntano i cannoni verso il Palazzo Nuovo cittadino come prova di forza che non incontra nessuna resistenza da parte del Comandante delle milizie venete. Nello stesso giorno il presidio militare veneto è obbligato a lasciare pacificamente Bergamo, accompagnato fino all’imbocco della strada diretta a Venezia. In questo clima a dir poco convulso, alcune Comunità si attivano nel tentativo di ovviare ai pericoli ormai consolidati di confisca dei beni e terreni delle locali Confraternite religiose e dei Consorzi di Misericordia.
La mancanza di strategia
Giunte le notizie dai confini più a ovest della repubblica, che l’esercito francese stava ormai conquistando tutte le città cardine della Serenissima, il Senato istituisce un Provveditore generale per la Terraferma, con l’incarico di sovrintendere a tutti i magistrati delle province. Purtroppo però lo stato delle difese militari sono inefficaci, deboli e disorganizzate: la Serenissima non aveva previsto la strategia difensiva. Come esempio, si può considerare la città di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, dove le fortificazioni e i terrapieni difensivi della città erano lasciati in cattivo stato, senza manutenzioni e considerati come orpelli senza scopo.
Lo stato difensivo disastroso ha permesso che i militari francesi alleati con le truppe napoletane, giungessero facilmente a conquistare, man mano tutti i punti essenziali del territorio della Serenissima.
La proposta di alleanza francese
Le terre della Lombardia veneta sono velocemente invase da folte masse di profughi in fuga dalla guerra, comprendenti austriaci dal Trentino, veneti, lombardi e dai primi infiltrati francesi. Napoleone porta una proposta di alleanza con Venezia, ma purtroppo per questa non ha ricevuto risposta.
Venezia, di fronte a queste provocazioni rimane inerme, tanto che i confini più lontani da lei non erano stati messi nelle condizioni di difesa: quindi non essendoci il supporto militare fisso, i territori cadevano progressivamente nelle mani delle truppe francesi e napoletane.
Gli anni dopo la Repubblica
Dopo gli anni della Repubblica di Venezia, questo periodo storico è stato per le popolazioni dell’Italia Settentrionale denso di povertà e miseria perché le truppe del Re di Napoli e di Napoleone, avviano un’interminabile serie di confische di vettovaglie e mezzi di sussistenza, mettendo in ginocchio gli insediamenti rurali del territorio.
La caduta della Repubblica di Venezia è un fatto storico dopo l’egemonia durata moltissimi anni: nessuno poteva pensare che tanta magnificenza e prosperità potessero finire, ma la storia ci insegna che può anche succedere. Venezia è una città dai mille volti e mille aspetti: il mondo ama la sua storia e la sua posizione e la magia che emana è eterna.
Abbiamo dato piccoli spunti storici magari sconosciuti, per informare e presentare alcuni aspetti della storia veneziana non in mano a tutti.