ALESSANDRO CANINO
La mia musica non è proprio “Brutta”
Incontriamo i protagonisti della trasmissione di Rai1 “Ora o mai più”. Il grande successo di pubblico rende ancora più belle le canzoni che ci hanno fatto pensare e sognare, insieme ai loro protagonisti.
- Chi è Alessandro Canino?
Fin da piccolo ho respirato l’aria di musica e canto perché mio papà è un cantante e batterista. In casa non ho mai pensato di diventare un musicista, ma ho avuto la fortuna di farlo, perché mio papà mi ha consigliato lo studio di uno strumento. Lui lo studio lo riteneva fondamentale per fare questo mestiere, io seguendo il suo consiglio, ho studiato pianoforte classico e poi quello moderno. Le mie prime serate le ho fatte nei pianobar fino a quando, con i miei produttori dell’epoca, abbiamo incominciato a elaborare le idee che ci venivano. Verso la fine del 1991 queste idee le proponemmo alle case discografiche: tra queste idee c’era il brano “Brutta” e subito fui catapultato a Sanremo Giovani nel 1992.
- Quali sono i temi che ti piace cantare?
Solitamente parlo di storie vissute da me, in prima persona, o vissute da persone da me molto vicine. Le esperienze sono di vita vera, a volte sono scambi d’idee con qualche amico: i miei brani sono storie dirette, dove le persone solitamente ci s’impersonano. Poi il fatto che l’arrangiamento sia abbastanza orecchiabile secondo il tema trattato, le fa arrivare subito molto spesso alle persone.
- La canzone “Brutta” che cosa ti ha dato, che cosa ti sta dando adesso, e secondo te che cosa ti darà?
“Brutta” è la festa di compleanno realmente accaduta con quella mia compagna di classe ed è arrivata subito al pubblico. Mi ha dato la possibilità di farmi conoscere al grande pubblico e mi ha aperto le porte di concerti in Italia e all’estero, e oggi ricevo ancora messaggi di adolescenti che si immedesimano nella storia. Stiamo preparando una nuova versione più contemporanea nei suoni e negli arrangiamenti.
- Ci sarà un nuovo album?
Si, tra breve uscirà questo nuovo album, di cui non svelo ancora il titolo. Ci saranno nuove sonorità che magari sorprenderanno il pubblico. Ci sarà più elettronica e i testi sono sempre su temi seri e importanti. L’impronta è nuova, ma attenta alla mia esperienza musicale.
- Quale pubblico preferisci, quello attento di un teatro o di massa?
Venendo dal pianobar trovo un pubblico attento che ascolta quello che fai, quello di teatro anche lui acquista un biglietto per sentirti vicino e a me piace vedere negli occhi chi ti ascolta, il pubblico di massa ti dà la forza per magari canta con te il brano. Ad ogni modo preferisco incontrare il mio pubblico e guardalo negli occhi.
- La trasmissione “Ora o mai più” che cos’è per te?
E’ una bella occasione che mi permette anche di confrontarmi con gli altri cantanti, si è creato un bel gruppo di lavoro.
- Vuoi lasciare un messaggio al nostro pubblico…
Difendiamo la cultura e la melodia italiana nel mondo, perché la nostra lingua e la nostra musica sono apprezzatissimi. Il valore della melodia italiana è saper trasmettere ogni emozione in tutte le sue sfaccettature.