Teatro originale e spettacolare
- Com’è stato possibile realizzare tutto questo?
Intanto va detto che anche se provavamo nel garage di casa mia, gli attori avevano già esperienze importanti di commedia dell’arte. Io li avevo conosciuti proprio in un tour europeo che avevo fatto con il Tag Teatro di Venezia diretto da Carlo Boso. Si può dire che il gruppo ha creduto in un’ idea di regia che mirava alla contaminazione e all’inizio tutti mi dicevano che era una pazzia, però ci divertivamo molto e c’era molta creatività con libertà di fare.
- Qual è stata la prima messa in scena?
“Gli stratagemmi di Arlecchino”, una vera pazzia, una compagnia nuova che parte con uno spettacolo scritto da uno sconosciuto che pure l’ha diretto!!? Invece è stato subito un successo. Prima all’estero e poi in Italia, in pratica non ci siamo più fermati, questi vent’anni sono volati.
- Ora le cose sono cambiate, avete tour organizzati ancora prima di allestire lo spettacolo. Come vivete questo interesse che c’è sempre intorno al Teatro dei Pazzi?
Una grande responsabilità. E’ bello sentirsi attesi ma c’è sempre un po’ di ansia da prestazione, il rischio è di adagiarsi e smettere di ricercare, di azzardare e di rischiare.
- C’è stato un momento in cui avete allentato un po’ sulla commedia dell’arte per dedicarvi ad altro, tante produzioni musicali, il teatro canzone?
Veramente la commedia dell’arte non l’abbiamo mai abbandonata, però ad un certo punto, ho capito che potevo permettermi il lusso di unire le mie due passioni: il teatro e la canzone. Questo filone, parallelo alla mia attività registica, ha sicuramente ampliato la visibilità del Teatro dei Pazzi soprattutto dopo essere stati invitati al Musicultura Festival come ospiti.
- Ci parli degli eventi organizzati e delle vostre poesie in riva al mare.
La parte organizzativa dell’associazione risponde alla fiducia che Comuni ed Enti ci hanno affidato. Inoltre ci sono una serie di iniziative che abbiamo avviato partendo da idee per certi versi bizzarre come il teatro in spiaggia, negli agriturismi o le poesie alle sei del mattino che sono l’esempio più eclatante. Un format che stiamo estendendo nel territorio, passando per i racconti, i monologhi e altro ancora.
- Negli ultimi anni vi siete dedicati molto al readings letterario – musicale.
Ci siamo arrivati naturalmente dopo il successo delle “Poesie all’alba”. Queste sono performances che stanno a metà strada tra il teatro canzone e la narrazione, spesso lavori che ci vengono commissionati o storie incredibili, o personaggi, che scopriamo e vogliamo far conoscere al pubblico. E’ un teatro più intimo, senti il respiro degli spettatori e li incontri al termine della performances.
- Il pubblico che cosa vi trasmette?
Ci dice “Grazie” e questo è qualcosa di diverso da un complimento, cioè senti che il tuo lavoro ha un senso.
Biografia
Giovanni Giusto è ideatore e fondatore del Teatro dei Pazzi, regista, attore e musicista, ha all’attivo dieci dischi come cantautore e altrettanti come paroliere e compositore per vari artisti, con una cinquantina di allestimenti tra teatro, danza, opera, teatro canzone.
Come direttore artistico ha curato oltre cento eventi per Comuni, Regioni, Istituzioni Pubbliche e Private e vari progetti di solidarietà con la Nazionale Italiana Cantanti. Vive tra Jesolo e l’Avana, promuovendo ogni genere di attività culturale.
Quest’anno il Teatro dei Pazzi compie vent’anni, un piccolo gruppo di attori guidati dal regista e musicista Giovanni Giusto, partiti dalle classiche prove in garage vanta ora una struttura che è diventata un importante punto di riferimento culturale in Italia.
Ogni anno centinaia sono le repliche in teatri e piazze insieme all’organizzazione di rassegne ed eventi tra le più consistenti del Veneto.