Il niente dove vivere per crescere
- Chi è Cildi?
Sono un gioielliere che si è stancato delle cose materiali e si è messo a pensare. Non sapevo che pensare servisse alla vita, sono riuscito a staccarmi da un sistema di cose che non mi piacevano più, e sto dando valore a cose che non servono più a nulla. Dopo due anni in cui sono riuscito a vivere, o meglio a sopravvivere, delle cose che facevo, vorrei che il percorso che ho intrapreso adesso diventi un lavoro e mi permetta di vivere. Sono passato dal trattare oggetti belli e di qualità a costruire opere con oggetti di scarto dandogli ugualmente un valore.
- Com’è la sua arte?
Credo di costruire delle opere non belle, ma rappresentano il mio pensiero, che è l’opposto di quello che pensavo prima. Oggi è di moda l’ambiente, il clima e l’inquinamento e la difficoltà nel vivere, e tutti mi consigliano di seguire questo percorso per riuscire a vivere con le mie opere, io invece mi sono trovato nella situazione di togliermi tutto quello che si pensa sia necessario, ma che di necessario non ha nulla.
- Perché ha creato l’area “Kapa”?
Perché cercavo la serenità, con questo progetto l’ho trovata. Io ho sempre vissuto tra le cose materiali, la ricchezza, la moda e la bellezza. Il sistema ha incominciato ad andarmi stretto, non ero più sereno. Si costruisce e si distrugge senza rendersi conto che si sta rincorrendo qualcosa senza raggiungerlo mai. La serenità è come se fosse su una strada parallela e non sei sereno. Io ho chiuso quella strada materiale, e sono passato su quella della serenità.
- Che cosa vede nel domani?
Ho scoperto la volontà di condividere, sono più importanti le persone delle cose. Spero di trasmettere questo pensiero, volendo rompere il sistema delle cose materiali.
- Le sue opere hanno un significato?
Direi che ci si specchia con qualcosa che non ha valore. Quando costruisco un animale, è la rappresentazione del suo futuro, una pezzo di materiale non prezioso senza anima e senza parola.
- Come definisce il niente?
Nel niente dovremmo cercare quello che non abbiamo ancora trovato, forse non lo stiamo nemmeno cercando. Il niente ci permette di vivere, perché lì c’è spazio, se tutto fosse riempito non ci sarebbe spazio per vivere.