Alberto Monesi fotografo per passione
- Chi è Alberto Monesi?
Sono nato a Quistello in provincia di Mantova nel 1968, di professione commercialista, vivo a Calcio in provincia di Bergamo, “fotografo un po’ per gioco e un po’ per passione” che in fondo è quello che è per me fotografare.
- Che cosa la spinta verso l’arte fotografica?
Ho iniziato a fotografare nel 2010 per gioco o quasi per sfizio, con il classico acquisto della prima macchina fotografica Reflex – una piccola Nikon D3000 con obiettivi 18/55 e 55/200 – a scopo “foto turistiche vacanza”. Si partiva per Roma e l’intenzione era portare a casa i classici “ricordi”. Lentamente cominciai a sentire la voglia e la necessità di fotografare in “maniera diversa” dalle classiche foto ricordo, di creare un qualcosa di mio. Per me, inoltre, fotografare vuol dire ritagliarsi momenti personali, privati, prendere la macchina fotografica e andar passeggiando in cerca di un momento da fermare, estraniandosi completamente dal resto. Ora utilizzo una Nikon D610 che adoro e alla quale sono particolarmente legato.
- Quali sono i soggetti che preferisce?
Non ho un genere specifico ma piuttosto dei “gusti” che mi fanno propendere più per un tipo di fotografia anziché che per un altro: la paesaggistica, l’architettura, forse sono al momento quello che mi viene più naturale, senza tralasciare comunque anche altri soggetti, macro fiori, insetti, ritratti.
- Mentre fotografa, quali emozioni vive e quali sensazioni percepisce?
Scattare una foto è un po’ un mistero, soprattutto nel momento in cui si elabora la foto, quando mi inserisce la schedina di memoria nel computer si attende che venga caricata per poterla vedere a video. Fino a un momento prima è immaginazione, è ricordo di un click, un momento dopo è lo specchio della realtà, dell’evento, è rievocazione dell’emozione. Questo momento di attesa è quello che mi affascina di più del mondo della fotografia. Ricordo in particolare uno scatto in cui trae o una coppia di cavalli durante una gara. Un momento prima era il ricordo del momento prezioso per me, ma solo un attimo dopo ho assaporato con i miei occhi, guardando a video, la loro potenza, la loro forza, il loro incedere terribilmente fiero e maestoso. La magia era fatta. La foto era fatta. Mille particolari che avevano ritratto quello che a voce non avrei saputo dire. Questo mi affascina della fotografia.
- La natura e i paesaggi vivono con lei?
Sinceramente non so dare una risposta, in fondo cerco solo di fermare un momento che mi ha colpito in un fotogramma, un ricordo, il tempo che passa e magari riuscire a farlo “leggere e vedere” ad altri, far sentire la medesima emozione. E quando una volta, una persona mi commentò scrivendo: “La tua foto toglie il fiato agli occhi”, sentii che la mia foto finalmente aveva regalato un’emozione. Da allora mi piace pensare di trasmettere questo con le mie foto.
- Dove ha esposto le sue opere?
Partecipo alla mia prima mostra alternativa “Percorsi diversi” nel dicembre 2016 tenutasi a Calcio assieme agli artisti Roberto Romagnosi e Michela Ghidini, Giovanni Vezzoli esponendo fotografie con il tema “Acqua”, scattate nei dintorni di Calcio, sul lago d’Iseo, Genova e Roma. Espongo una fotografia all’evento “Dalmine maggio fotografia”, avevo già esposto una fotografia a Lucca nel 2016 grazie al gruppo fotografico Facebook “Foto in assoluta libertà” . Per il resto le mie fotografie si possono trovare oltre che sul mio profilo Facebook anche su Instagram e sul sito web Youpic.