HELMUT SATZ: Spieghiamo il Big Bang
Helmut Satz un fisico teorico tedesco che si occupa delle teorie di gauge su reticolo e Cromodinamica quantistica. Ha rilasciato la sua prima intervista italiana a Marca Aperta, parlandoci un po’ a 360° sulla nascita dell’universo, l’ambiente e del suo nuovo libro, “Prima che il tempo cominciasse“(NdR), di cui presto uscirà, dopo l’edizione tedesca, quella inglese.
- Il Big Bang: quando si riuscirà a spiegarlo completamente?
Fino a una trentina d’anni fa il Big Bang era considerato l’inizio di tutto e quindi non “spiegabile”. Domande quali “com’è nato?” o “cosa c’era prima?” erano considerate prive di senso (come “cosa c’ė al nord del Polo Nord?”). Da trent’anni però ci s’immagina una specie di stato primitivo, come fosse una lava calda, nella quale qua e là, un po’ si un po’ no, si creano delle bolle che si espandono. Il nostro universo si ė creato da una di queste bolle (ed esistono tanti altri universi che sono nati e stanno ancora nascendo). Se questo fosse vero, il Big Bang sarebbe un “normale” processo fisico che si può dunque comprendere. Il problema è che il “prima” di questo stato non è raggiungibile per noi e quindi non possiamo verificare se tutto questo sia vero. Allora vi è una spiegazione, ma non ė chiaro se sia ancora fisica, perché si basa sulla verificabilità sperimentale.
- Secondo lei l’aspettativa di vita umana crescerà ancora?
Anche su questo punto un fisico può formulare solo ipotesi. Tuttavia ritengo di sì, perché la medicina non è certo ancora arrivata alla fine delle sue conquiste, soprattutto in campo genetico. Se il cancro fosse guaribile aumenterebbe la speranza di vita media. Vorrei però suggerire che, al di là dei progressi scientifici, anche un miglioramento delle risorse alimentari nel terzo mondo aumenterebbe l’aspettativa di vita media globale. E questo pertiene più l’ambito della politica, per non dire etica…
- Quale entità fisica è alla base del nostro mondo?
La dimensione del nostro mondo, cioè il mondo che possiamo vedere, è definita a partire dal tempo trascorso dal Big Bang e dalla velocità della luce. Possiamo vedere solo la luce che è giunta a noi dal momento del Big Bang, quello che è troppo distante fino ad oggi non ha potuto raggiungerci ed è quindi fuori dalla nostra percepibilità. Ma oltre a ciò che per noi è visibile vi è probabilmente altro, ma il nostro universo si continua ad espandere e dunque le galassie lontane, che sono visibili oggi, in futuro spariranno dal nostro orizzonte degli eventi.
- L’atomo ha colore?
No, perché colore significa luce di una determinata lunghezza d’onda. Un atomo è però molto più piccolo delle lunghezze d’onda della luce per noi visibile. La luce irradiata da un atomo è di frequenze dell’area dei raggi X. Sarebbe come dire: “I raggi X hanno un colore?”
- Il clima sta cambiando veramente?
Non è possibile rispondere a questa domanda perché vi sono sempre stati mutamenti climatici la cui ciclicità in passato non si è mostrata costante. Ma i ghiacciai e i ghiacci polari che oggi si stanno sciogliendo, sono il segno che vi è effettivamente un riscaldamento globale. Non è possibile prevedere quando questa tendenza s’invertirà.
- Dove e quando ha trovato la passione per il suo lavoro?
Nel periodo dei miei studi universitari. Sono sempre stato interessato alla natura, in particolare a quella vivente. Ho dunque iniziato con studi di veterinaria, ma non potendo sezionare le rane per un “eccesso” di sensibilità, sono passato allo studio della chimica e in seguito a quello della fisica.
- Oltre il lavoro, ha altri interessi?
In gioventù mi appassionava molto andare a cavallo e in America, infatti, ho lavorato come cowboy. Da qualche decina anni ho la fortuna di possedere dei cavalli che cavalco un paio d’ore tutti i giorni.
È la mia forma di meditazione. Da quattro anni mi dedico alla scrittura di testi con il fine di rendere comprensibili alla collettività i complessi temi della fisica e cosmologia contemporanea.
- Cosa le piace dell’Italia?
Apprezzo moltissimo l’Italia. Qui ho imparato che la cultura è una cosa quotidiana: vino, pasta e calamari così come Dante, Michelangelo e Verdi. Ho compreso che gli aspetti apparentemente marginali del vivere assumono grande importanza. La bellezza dell’Italia consiste nell’aver mantenuto un antico stile di vita europeo – piccoli negozi per prodotti tipici al posto di supermercati globali – che nelle regioni nordiche sono in pratica scomparsi.
- Ai lettori di Marca Aperta dice che…
Il motore della scienza non è mai stato e mai sarà lo sviluppo della tecnologia. I Greci antichi si sono posti la questione dell’essenza della materia. Sant’Agostino si è domandato cosa facesse Dio prima della Creazione. Galilei e Copernico si sono interrogati sul moto dei pianeti. Einstein voleva comprendere perché la luce avesse la stessa velocità per tutti gli osservatori, indipendentemente dalla loro velocità. La domanda sul perché il mondo sia come appare, è ciò che forse distingue l’uomo dall’animale. Il porsi stesso di tale questione è ciò che fa forse dell’uomo l’Uomo.
- Ci parli del suo ultimo libro e dell’obiettivo dell’opera.
Stiamo, in questo periodo, vivendo una rivoluzione copernicana. Né la terra né il sole né la Via Lattea e nemmeno il nostro cosmo sono la fine di tutte le cose. Oltre a questi esistono tanti altri mondi come il nostro oppure diversi. Questo libro descrive la genesi del nostro universo – uno dei tanti possibili – a partire da uno stato primordiale. Che cosa è stato prima? Che cosa verrà dopo? Come sono nati spazio e tempo? In che cosa consiste la materia? Oggi cerco di dare risposta a queste domande in un modo comprensibile a tutti perché le nuove idee che si sono sviluppate negli ultimi decenni nell’ambito della cosmologia sono sicuramente d’interesse per il pubblico e possono anche influenzare ambiti diversi del nostro pensiero.
Il libro del dott. Helmut Satz è uscito in lingua tedesca a ha per titolo: “KOSMISCHE DÄMMERUNG Die Welt vor dem Urknall” Ed. C.H.Beck e presto uscirà in lingua inglese con il titolo: “Before time began”.