Un itinerario sull’acqua imbarcandosi a Padova
Oltre ad essere bagnato dalla Brenta il territorio padovano è lambito a sud dall’Adige, attraversato dal Bacchiglione e da numerosi canali che a lungo furono sfruttati sia per il trasporto delle merci che delle persone in quanto più comodi e sicuri delle vie terrestri.
Oggi il loro ruolo è cambiato ma offrono ancora un’opportunità di visitare un ambiente al contempo naturalistico ed architettonico, antico e moderno.
Imbarcarsi a Padova vuol dire partire dalle Porte Contarine (1516) che, costruite sul modello di Leonardo da Vinci, permettevano di superare un dislivello tra il Piovego ed il navigli interni interrati negli anni ’50 e non più navigabili.
La navigazione dei canali di Padova consente di ammirare un tratto delle lunghe mura rinascimentali costruite a difesa della città dai veneziani tra il 1513 ed il 1544.
Risalendo il Bacchiglione
Si prosegue risalendo il Bacchiglione con le sue sponde folte di vegetazione fino a Porta Molino e il ponte omonimo.
Invece, il modo migliore per vedere le ville nobiliari della riviera, realizzate da architetti del calibro del Palladio, Scamozzi e dei meno noti Frigimelica e Preti, è discendere fino a Venezia attraverso le cinque chiuse ed i ponti girevoli del Piovego e del naviglio del Brenta.
Per visitare la zona fluviale a sud dei colli Euganei partendo da Bassanello si può navigare lungo un tratto che per secoli, fin dal 1201, ebbe la funzione di fondamentale arteria che metteva in comunicazione Padova e ed i centri della bassa padovana fino all’approdo fluviale della fortificata cittadina di Monselice.
Sugli argini si nota ancora la via alzaia da cui i cavalli trainavano le imbarcazioni.
Anche qui si trovano ville cinquecentesche opera di importanti architetti e se si prosegue fino a Battaglia Terme si può visitare la sede del Museo della navigazione fluviale.