Dati Economici che parlano da soli.
Il quadro oggettivo dell’economia italiana, aggiornato con i più recenti dati statistici, macro-economici e di politica monetaria. Una pagina di dati economici che da soli spiegano quello che le lobby hanno interesse a non raccontare. A beneficio soltanto di chi strozza i cittadini e le piccole imprese.
Saccomanni: “Recessione alla fine, troppo pessimismo”. Ogni giorno qualcuno annuncia che la crisi è finita, mentre l’Indice 2013 della Commissione Ue dice che l’Italia resta fuori dalla mappa delle Regioni più competitive d’Europa. Stiamo perdendo fette di mercato, aumentano i fallimenti e le aziende storiche vengono svendute ai capitali stranieri. Ecco i dati.
– Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione;
– Cassa integrazione: totale di ore di Cig richieste, da gennaio a giugno, supera il mezzo miliardo;
– Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6mila miliardi;
– Debito pubblico: a giugno 2013 nuovo record a 2.075,71 miliardi di euro, dai 2.074,7 miliardi di maggio; oltre il 130% del Pil. Secondo le previsioni salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012.
– Deficit/Pil: 2,9% nel 2013. Peggioramento ciclo economico Imu, Iva, Tares, Cassa integrazione in deroga lo portano ben oltre la soglia del 3%;
– Disoccupazione: a giugno 2013 si attesta al 12,1%, dato peggiore dal 1977;
– Disoccupazione giovanile: il tasso nel segmento 15-24anni a giugno 2013 e’ salito al 39,1%, in crescita di 0,8 punti percentuali su maggio e di 4,6 punti su base annua;
– Entrate tributarie: a maggio -0,7 miliardi rispetto allo stesso mese di un anno fa (a 30,1 miliardi, -2,2%). Nei primi 5 mesi del 2013 il calo è dello 0,4% rispetto ai primi 5 mesi del 2012;
– Gettito Iva: -6,8% nei primi 5 mesi del 2013, un vero disastro;
– Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi).
– Manifattura: indice Pmi resta sotto i 50 punti, linea di demarcazione tra espansione e contrazione;
– Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, totalmente inattivi;
– Pil: nel secondo trimestre il prodotto interno lordo dell’Italia ha subito una contrazione dello 0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell’anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell’anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat. S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l’Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%;
– Potere d’acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo;
– Precariato: contratti atipici per il 53% dei giovani (dato Ocse);
– Prestiti delle banche alle imprese: -5% su base annua nei mesi da marzo a maggio. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;
– Produzione industriale : crollata -17,8% negli ultimi dieci anni, su base annua è in calo -2%;
– Ricchezza: bruciati circa 12 punti di Pil dall’inizio della crisi, 200 miliardi circa;
– Sofferenze bancarie: a maggio 2013, secondo il rapporto Abi, le sofferenze lorde sono risultate pari ad oltre 135,7 miliardi di euro, 2,5 in più rispetto ad aprile 2013 (+22,4% annuo);