Centri termali Padova
Percorrendo la strada che da Padova porta verso i colli Euganei noterete che il profilo della campagna cambia ai piedi dei colli e si trasforma in un agglomerato di Hotel e servizi per il benessere ed il relax in uno dei maggiori centri termali del veneto.
Le fonti termali più note sono quelle di Abano Terme e di Montegrotto ma ve ne sono di minori quali Galzignano, Battaglia terme e Monteortone di Teolo a formare una estesa area per le cure di richiamo europeo.
Centri termali e shopping
Qui l’acqua termale sgorga naturalmente ad 87°C. e da ogni singolo albergo si può accedervi attraverso pozzi privati : di fatto, ognuno, è un centro termale autonomo.
Dopo aver eseguito il vostro programma giornaliero potete aggirarvi nel Viale delle terme da sempre considerata la “passeggiata serale” in zona pedonale e soffermarvi per un acquisto o nei caffè della monumentale piazza del Sole e della Pace o della meridiana.
In questo viale sorgono, uno di fronte all’altro, i due alberghi storici con forme neoclassiche disegnate dallo Jappelli l’hotel dell’Orologio e l’hotel Trieste e Vittoria (dal nome evocativo) che fu sede del Comando supremo italiano nel corso della prima Guerra Mondiale.
La presenza degli antichi romani
Dove ci sono terme, si sa, ci sono stati gli antichi romani. Così anche a Montegrotto, il cui nome deriva dal latino Mons Agrotorum – ovvero “monte dei Malati” -. Le le proprietà curative delle acque di questo luogo infatti erano sfruttate anche dai romani come testimonia l’area archeologica con vasche e canali dell’età sia repubblicana che augustea. Le terme seguirono gli alti e bassi dei diversi periodi storici e ciò che diede nuovo impulso fu, nel dopoguerra, la risistemazione a “stazione di cura, soggiorno e turismo”, un mix che consentì la ripresa economica con l’arrivo dei turisti.
Centri Termali Padova: cosa visitare
Il Museo internazionale del vetro d’arte e delle terme che ospita importanti opere d’arte realizzate da alcuni maestri della lavorazione del vetro, conta circa 500 pezzi artistici, in cui significative sono le presenze del maestri Del Negro, Guarnieri e la pregiata collezione storica dei contenitori della ditta Luxardo, oltre che opere di maestri muranesi.
La casa delle Farfalle e il bosco delle fate
Nei pressi dell’area archeologica merita una sosta la Butterfly Arc – Casa delle Farfalle cioè la prima mostra di farfalle vive realizzata in Italia. La mostra-museo è stata inaugurata nel 1988, nasce da un’idea dell’entomologo naturalista Enzo Moretto. Il museo permette di seguire gli stadi di sviluppo della farfalla e dà la possibilità di ammirare e osservare i comportamenti di diversi esemplari vivi. Le farfalle sono distribuite in tre grandi giardini in base della zona di provenienza: amazzonico, africano e indo australiano.
Una curiosità in più da segnalare? la presenza del Bosco delle Fate con un itinerario mitologico ecologico, in cui si rivivono antiche leggende celtiche e paleovenete. In inverno la mostra è chiusa dal primo lunedì di novembre fino a fine febbraio.