Bianca Rossi e l’ultimo canestro
La storia di quel canestro, a sette secondi dalla fine, che fece vincere lo scudetto del 1981 alla Pagnossin Treviso.
È un momento preciso ed un gesto unico, individuabile, spesso, quello che nello sport fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Ci si arriva dopo un lungo percorso in cui si mescolano fatica, impegno e fortuna. Quando capita, ci si rende conto che in quel momento si deve rischiare tutto, senza che sia consentito alcun margine di errore.
Tutte le capacità e le energie di chi si è preparato per vincere si concentrano nel massimo sforzo ed il gesto, qualunque esso sia, spetta a chi, tra gli atleti, ha voglia e cuore di ottenere la vittoria.
Il destino si compie in quel gesto, eseguito con ardore, sicurezza e con la massima determinazione, come quando il capitano Achab, gioca la sorte propria e di Moby Dick: “Tanto vicino le arrivò, e piegando indietro il corpo e alzando in aria le braccia distese per dare equilibrio, scagliò il rampone feroce e la sua più feroce maledizione dentro l’odiata balena”
Questa è la storia di un momento decisivo e la protagonista è Bianca Rossi, trevigiana, di Ponzano Veneto, giocatrice e capitano della Pagnossin Basket Treviso.
Bianca Rossi, fuoriclasse per fisico, tecnica e carattere, è scelta come leader della squadra di Treviso, che Pagnossin costruisce, sotto la guida del Coach Giulio Melilla, per affrontare un campionato nel quale brilla come vincente predestinata la stella della Zolu Vicenza, che annovera campionesse affermate come Catarina Pollini, Mara Fullin e Lidia Gorlin.
Di Bianca Rossi Melilla dirà che, in quella formazione, era la luce in campo, una per la quale si sarebbero dovuti spendere fiumi di inchiostro per descriverne le doti, tanto brava e forte da essere capace di tener testa pure a lui, buon cestista, in sfide uno contro uno in allenamento.
Il racconto della finale
Al termine della stagione regolare e delle prime sfide della final four, Zolu e Pagnossin accedono alla finale scudetto. Gara uno non viene affrontata benissimo dalle trevigiane, che faticano ad entrare in partita, subendo la maggior qualità avversaria e venendo sconfitte.
In gara due però Pagnossin Treviso risorge e batte la Zolu, rimettendo in discussione lo scudetto e rinviando ogni questione alla terza e decisiva gara, che si svolge in casa delle vicentine.
E’ il 13 maggio 1981. Pagnossin Treviso e Zolu Vicenza si affrontano per decidere chi sarà campione d’Italia.
La partita si svolge in modo equilibrato, condotto da entrambe le squadre a ritmi asfissianti e con un punteggio contenuto, dove ogni canestro diventa importante.
Al termine del primo tempo Pagnossin è avanti di tre punti, con Bianca Rossi che, come al solito, è la miglior realizzatrice della squadra.
Inizia il secondo tempo e le trevigiane continuano a difendere il loro vantaggio con le vicentine che inseguono.
Bianca Rossi e quell’istante decisivo
La sfida sembra non doversi risolvere nei tempi regolamentari visto che, nell’ultimo mezzo minuto, Lidia Gorlin, stella del Vicenza e diretta avversaria di Bianca Rossi, mette a segno il 56 pari.
Mancano pochi secondi alla fine ed ogni momento, ogni gesto, diventa decisivo, con la tensione che raggiunge il suo apice massimo.
La palla finisce, quasi naturalmente, nelle mani di Bianca che effettua un gioco a due con la compagna Bernardoni, accenna una entrata, esita un istante ottenendo che le avversarie concedano, per un breve momento, uno spazio per il tiro. Mancano solo sette secondi alla fine quando Bianca, dopo un ultimo palleggio verso il canestro, si arresta ed effettua il tiro decisivo. La palla entra. È il canestro del 58 a 56, quello che dà la vittoria e lo scudetto a Treviso.
Scudetto per la Pagnossin Treviso
È l’apoteosi per la Pagnossin Treviso che festeggia la più importante vittoria della storia, visto che quello resta, ancora oggi, l’unico scudetto della pallacanestro trevigiana femminile.
Tra le mani di Bianca Rossi, quel giorno, è passato uno di quegli istanti, decisivi, per i quali un atleta si prepara per tutta la vita e lei lo ha giocato nel migliore dei modi.
Se vi capita di seguire una partita di basket alla palestra della Ponzano Basket, potreste incrociarla.