PAOLO GATTO
Suoni di Marca 2017
Nasce una stretta collaborazione tra Marca Aperta e Suoni di Marca. Qui di seguito l’intervista al Presidente Paolo Gatto.
- Chi è Paolo Gatto?
Sono un amante della musica, che è parte integrante della mia vita fin da piccolo. Dall’età di nove anni ho iniziato a studiare il pianoforte sotto la guida del Maestro Antonio Disco al Liceo Manzato di Treviso, seguito poi dal maestro Brunello e quindi a Venezia con la professoressa Taronna. Grazie al maestro Sergio De Pieri ho imparato a suonare l’organo. Mi sono diplomato in Didattica della Musica e laureato nella facoltà di Architettura di Venezia. Mi sono avvicinato al Jazz, sotto la guida del maestro Marco Ponchiroli e ho conseguito l’abilitazione all’insegnamento di musica negli istituti di II grado, tuttora occupo la cattedra di musica al Liceo Artistico di Treviso. Sono stato per anni Presidente della sezione territoriale di Treviso “SIEM” (Società Italiana per l’Educazione Musicale) e direttore – assieme alla professoressa Francesca Cacco – della scuola di musica Papillon Musicale. Dal 1990 sono attivo nell’organizzazione di eventi culturali e musicali nella Marca Trevigiana, tra i quali spettacoli, convegni, lezioni, concerti e stage rivolti a studenti o docenti di scuole di ogni ordine e grado. Sono nato e vissuto a Treviso, ed ho sempre cercato di promuovere per questa città la musica a tutti i livelli, scolastico ed extra-scolastico, dal 1990 ho iniziato a collaborare con la manifestazione Estate Trevigiana, patrocinata dal Comune di Treviso, inserendo nel cartellone estivo un evento musicale rivolto a tutti.
Si è sviluppato così un progetto che mira a diventare un punto di riferimento per un pubblico attento ai cambiamenti ed alle nuove espressioni della scena musicale trevigiana e nazionale, nella cornice di luoghi storici della città quali le Mura cittadine o il parco di Villa Margherita, e proponendo sempre generi musicali differenti, dal funky al jazz, dalla musica classica al rock, dal jungle al folk. Il progetto si sviluppa nel corso degli anni consolidandosi, penso ad esempio a Suoni di Marca Festival, punto di riferimento per i musicisti che producono musica propria nella Marca Trevigiana. Il programma è finalizzato a rendere la musica parte integrante della vita sociale, unendo generazioni differenti che ne condividono l’amore e la passione. La volontà di promuovere la musica nella città di Treviso si realizza attraverso brani rappresentativi della città, in altre parole l’articolarsi attorno al perno centrale costituito dalla musica delle parti (sociali, culturali, economiche, sportive) che compongono la stessa città.
Direttore artistico di Suoni di Marca Festival, sostengo dunque l’organizzazione ad attuare la pianificazione, la definizione degli obiettivi e l’organizzazione generale del Festival, oltre a curare i rapporti con istituzioni e territorio.
- Quali sono le sue passioni e interessi?
La mia prima passione è sicuramente il pianoforte, poi la musica e l’arte in tutte le sue forme.
Da studente andavo ai concerti degli artisti che sono transitati in Italia negli anni ‘70 e ’80: da Lou Reed a Patty Smith, dagli Area ai Jethro Tull, dai Soft Machine ai Rolling Stones.
Non da meno è la passione che ho per i viaggi, lo sport, in particolare il volley prima e il tango argentino ora, visto come modo di percepire la vita nella sua passione ed energia, ma anche melanconia e sensibilità.
- Che cos’è la manifestazione Suoni di Marca?
Suoni di Marca è un Festival a tutto tondo, un villaggio musicale all’interno della cornice urbana trevigiana giunto quest’anno alla sua 27esima edizione. Caratteristica dell’evento è la capacità di affiancare alla musica (distribuita su quattro palchi) le numerose realtà culturali, sportive, sociali, artistiche ed economiche della città, contribuendo dunque a valorizzare il territorio e le sue attività interconnesse attraverso uno scambio reciproco per creare una città nella città che permetta ad un qualsiasi potenziale pubblico di avvicinarsi o appassionarsi alla musica, pur senza esserne un fruitore abituale.
Il Festival nasce come spazio di aggregazione sociale e come rete di collaborazione fra gli individui che cooperano al successo dell’evento. Gli organizzatori non sono le uniche persone coinvolte in questo processo, processo che riceve infatti energie anche dagli artisti, dal pubblico e dalle istituzioni statali.
Suoni di Marca nella storia ha attraversato sostanzialmente quattro distinte fasi.
1990-1997: fase di avvio e di assestamento. Il Festival era conosciuto come Randevù a Prato della Fiera, poi come Ritmo in Villa a Parco di Villa Margherita e al Molinetto di Villa Manfrin.
1998-2002: il festival assume una forma propria e consolida alcune delle principali collaborazioni organizzative ed istituzionali presenti ancora oggi, prendendo il nome di Mura di Not(t)e e successivamente di Suoni di Marca. Il termine “Marca” associato alla parola “Suoni” vuole simboleggiare un duplice significato: la promozione della musica nel territorio trevigiano e al contempo la volontà di veicolare un prodotto musicale di qualità.
2003-2010: fase di espansione. Si assiste ad un aumento del pubblico dovuto alla scelta artistica di artisti di levatura nazionale come Buena Vista Social Club, Gino Paoli, Elio e le Storie Tese.
2011-oggi: fase di stabilizzazione in termini di durata del Festival, di audience e di bilancio. Le innovazioni introdotte riguardano soprattutto la creazione di nuove sezioni musicali con più palchi e l’organizzazione della comunicazione tramite i social network e la promozione nel territorio.
Il programma offre oggi un ventaglio di generi musicali a trecentosessanta gradi, proponendo musica di generi diversi e differenziandosi da altri festival organizzati in Italia con la costruzione di una line-up ad hoc. Si vuole scindere da un genere musicale unico al fine di dare una possibilità di scelta che sia la più ampia possibile ai fruitori, studiando per ogni serata un leit-motiv, un tema che guidi lo spettatore.
Altra caratteristica fondamentale è la proposta musicale, che negli anni si è estesa anche verso altri generi più mainstream. Il Festival cerca quindi di dare voce a quelle tantissime realtà musicali del territorio che faticano a trovare uno spazio per far conoscere la propria musica: nel 2016 Suoni di Marca Festival ha dato voce per 18 giorni a più di 60 artisti divisi sui tre palchi secondari, oltre ai 42 sul main stage, per un totale di 102 proposte di musica originale dal territorio trevigiano. Questo ha dato nuovo slancio alla manifestazione proprio per la qualità della scelta artistica.
Alla base di tutto c’è un’attenta analisi a lungo termine, finalizzata a far conoscere e rappresentare le proposte del territorio trevigiano in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Produttive di Treviso per la promozione del comparto del Commercio e del Turismo.
Suoni di Marca crea decisamente un indotto economico per la città, lungo la quale il pubblico transita durante i diciotto giorni di festival, cogliendo l’occasione per visitare la stessa ma anche la provincia e la regione. Si utilizzano strutture ricettive come alberghi, Bed & Breakfast, musei, ristoranti, esercizi pubblici cittadini.
Suoni di Marca è un evento musicale legato alla socializzazione non virtuale, oltre alla musica infatti, il festival include un Percorso del Gusto che si snoda lungo le Mura e che permette ai visitatori di scoprire le tipicità e le particolarità enogastronomiche della Marca Trevigiana. L’itinerario – che comprende trenta stand suddivisi per aree tematiche – spazia dalle cicchetterie venete ai locali etnici, dai finger food ai ristoranti, valorizzando la tipicità locale e favorendo la crescita economica della Marca e dei suoi prodotti,
secondo il principio del “Chilometro 0”.
Suoni di Marca crea dunque una fitta rete di collaborazioni con locali, negozi, associazioni, fornitori e artigiani operanti principalmente nel territorio trevigiano (nelle ultime edizioni sono stati coinvolti più di 100 esercizi commerciali, 35 associazioni di volontariato operanti nel sociale, 10 associazioni/esercizi operanti nell’infanzia, 100 artigiani) senza considerare tutti i fornitori e sub- fornitori relativi ed infine gli sponsor (ovvero aziende del territorio che, grazie ad un reciproco scambio di visibilità, sono presenti all’interno del festival con i loro spazi espositivi).
L’arte in tutte le sue forme è valorizzata attraverso l’allestimento di spazi dedicati ai giovani artisti trevigiani, che possono trovare nella manifestazione un punto di riferimento per incrementare la visibilità delle loro opere.
È così che il Festival è diventato – in queste ultime edizioni – fulcro creativo di importanza rilevante per fotografi, scultori ed artisti incrementando di anno in anno il comparto multidisciplinare dell’evento, nonché la grande famiglia di volontari e studenti impegnati negli stage curricolari dell’Alternanza Scuola Lavoro e delle convenzioni universitarie di stage formativi con le facoltà di Venezia e Padova.
Il progetto Suoni di Marca prevede di ampliare la gamma di questi caratteristici “brani di città” coinvolgendo nelle prossime edizioni un maggior numero di associazioni sportive e culturali, in collaborazione con l’ufficio Turistico del Comune di Treviso e le associazioni di categoria (Asco e Unindustria) per convergere l’attenzione del visitatore su eventi concomitanti o prossimi nella città, e dare visibilità agli esercizi commerciali e di promozione del turismo di Città e Provincia.
Suoni di Marca si può riassumere nella continua ricerca di equilibrio tra componente musicale ed extra musicale, tra territorio ed extra-territorio, tra prodotto offerto e contesto, equilibrando generi musicali differenti senza alcuna preclusione intellettuale ed implementando il comparto ecosostenibile.
Durante la manifestazione, infatti, sono predisposti tredici Ecopunti, presidiati da più di 60 volontari che forniscono materiale informativo relativo all’ottimale compimento della raccolta differenziata. Mediante l’organizzazione di servizi ad hoc (contenitori di adeguata volumetria, utilizzo di flying banner per indicare i punti di conferimento dei rifiuti accessibili al pubblico), l’introduzione di cartelli contenenti indicazioni sul conferimento dei vari materiali, l’uso di stoviglie compostabili e altri materiali ecocompatibili. Questo ha permesso a Suoni di Marca di ricevere da Contarina l’attestato di Evento Virtuoso nell’ambito dell’iniziativa Eventi EcoSostenibili, attestandosi tra i Festival Ecosostenibili più importanti a livello nazionale, chiudendo l’edizione 2016 con oltre l’80% di raccolta differenziata.
- La città di Treviso cosa può offrire al pubblico?
Treviso offre un incantevole scenario naturale tra le case affrescate, i mulini e i salici piangenti, le stradine dove perdersi tra ottime osterie tipiche in cui sorseggiare del buon prosecco. Una passeggiata sulle Mura Rinascimentali, la visita di incantevoli musei come il Bailo, Ca’ dei Ricchi, Ca’ dei Carraresi. I molteplici eventi musicali, oltre a Suoni di Marca, come il Festival sottovoce, il Festival organistico Internazionale Città di Treviso, il Festival Chitarristico delle due Città, il Festival dell’Informatica Sociale, il Treviso Comic Book
Festival, Home Festival, la Fiera Quattro Passi, SoleLuna Festival, Cartacarbone. Inoltre, da non dimenticare anche il Teatro Comunale – con un buon Cartello per la Stagione Concertistica – le mostre di carattere nazionale e la Ghirada. A livello sportivo sono sicuramente da citare Benetton Basket, Tarvisium e Benetton Rugby.
- Soddisfazioni e delusioni: quali prevalgono e perché?
La progettazione di eventi culturali di questa portata presenta sempre piccole difficoltà e delusioni che gli organizzatori devono affrontare. Basti pensare che, per “sopravvivere”, si è spesso costretti a chiedere finanziamenti a privati o tramite bandi europei. Questo crea sicuramente problematicità, che possono anche esaurirsi in piccole delusioni. Ma con caparbietà e una buona esperienza sul campo, gli ostacoli si superano e le soddisfazioni che ne derivano sono impareggiabili. La soddisfazione di essere riusciti a creare un Festival originale ed unico nel suo genere, il Festival più lungo ad ingresso gratuito in Italia, che si distingue per un cartellone tecnico-artistico di alto livello e anche per l’articolata composizione delle componenti extramusicali, il coinvolgimento delle varie realtà che compongono il tessuto sociale della nostra città e del nostro territorio. La soddisfazione di superare positivamente ogni anno la sfida di offrire una proposta musicale sempre di maggior qualità al pubblico che vi partecipa, con uno staff che è prima di
tutto una grande famiglia, oltre ai cento volontari che ogni anno con affetto si prestano all’evento.
La migliore soddisfazione è comunque quella di essere riusciti a realizzare a un progetto così grande ed articolato, ricco di cooperazione e interscambio fra associazioni e attività produttive del centro storico di Treviso.
Una situazione di festa che dura diciotto giorni, nella quale il Festival è vissuto come un happening, un momento in cui si va in vacanza coniugando la convivialità alla partecipazione attiva ai concerti e alla proposta culturale- territoriale.
- Il giorno e la notte hanno la stessa importanza per lei?
Tra i due preferisco sicuramente la notte, che può essere tutto: trasgressione, insonnia, divertimento, ma soprattutto un silenzio nel quale si amplificano i sogni.
- Ha altri interessi oltre la musica e lo spettacolo?
Sicuramente il tango argentino, e poi i viaggi, la montagna ed il suo silenzio.
- Un pensiero per i nostri lettori?
Riprendendo il concetto del filosofo Schopenhauer ne approfitto per far riflettere… La musica è l’unica arte che va oltre la materia, l’unica che può esistere anche senza il mondo, tanto profonda proprio perché non esprime semplicemente un’idea ma rappresenta l’essenza stessa del pensiero e dell’esistenza.
La musica va oltre ogni confine, oltre ogni barriera, è il solo mezzo per avvicinare tutti in un momento storico difficile come questo.
Vi aspettiamo a Suoni di Marca Festival la prossima estate, dal 20 Luglio al 6 Agosto 2017