Mimì ed Ercole Oldofredi Tadini
Una vita per l’italia
La storia d’Italia passa anche per un libro interessante e curioso. Un libro inedito, che narra la storia e la vita del conte Ercole Oldofredi Tadini, nato a Brescia nel 1810 e morto a Calcio (BG) nel 1877. Il conte è stato un uomo politico di spicco nonché segretario e collaboratore di Cavour, figura attiva di una politica pronta a decisioni e compromessi nella storia del Risorgimento italiano.
La cultura del nostro Paese non si ferma solo ai più importanti nomi, ma segue anche personaggi storici non di primo piano, ma che con il loro lavoro hanno reso di primo piano la loro storia. Questo è uno di quei casi: in un libro scritto da Domenico Sanino il ricordo del conte Ercole Oldofredi Tadini un uomo che si è reso importante prendendo contatto con i maggiori generali, imperatori, re del risorgimento italiano e con lui sono state prese le scelte e decisioni che conosciamo.
Il conte Ercole Oldofredi Tadini si mosse attivamente nel processo risorgimentale delle Cinque Giornate di Milano, quando dal 18 al 22 marzo del 1848 l’insurrezione del popolo del Regno Lombardo-Veneto portò alla liberazione di Milano dal dominio austriaco. La prima bandiera sventolata a Milano alle Cinque giornate è stata cucita dalla moglie Mimì Terzi.
Purtroppo però con il ritorno degli austriaci pochi mesi dopo è costretto a riparare in Piemonte.
La sua completa professionalità politica continua a renderlo partecipe delle attività successive: attivo anche nel regno di Sardegna, divenendo presto un personaggio di rilievo, senatore del regno, segretario e collaboratore di Cavour. Partecipa al Congresso di Parigi del 1856 dopo la guerra di Crimea e, dopo la seconda guerra d’indipendenza nel 1859, negoziò con Napoleone III la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia. La sua opera politica e diplomatica è ricordata e narrata in questo libro.
Il grande diplomatico
Ercole Oldofredi Tadini si distingue sempre per la sua vena diplomatica: è nominato senatore del neo-costituito Regno d’Italia il 20 novembre 1861 su relazione di Giovanni Martinengo di Villagana.
Ha amici anche in campo culturale con il Manzoni dato il suo estro particoleggiante si distingue sempre in ottimi risultati di stima e rispetto.
“Il conte di Cavour, che ricevette l’Oldofredi nella sua confidenza, non di rado a lui fece ricorso per informazioni e consigli nelle contingenze difficili; specie, nel tempo del Congresso di Parigi, e nelle varie fasi dell’anno 1859.”
Mimì ed Ercole Oldofredi Tadini Il libro di Domenico Sanino
Un libro storico quello del Sanino, diverso dalla consuetudine: leggibile e fruibile in ogni pagina, spiega con superbi fraseggi, una storia poco conosciuta nell’universo storico anche scolastico, perché da tanta maestria di lavoro all’epoca è data poco importanza oggi. Testi storici e documenti ormai non più secretati sono parte del lavoro dello scrittore Domenico sanino. Se si pensa anche al luogo di morte del conte Tadini, non fa scalpore.
“Il 24 novembre nella sua villa di Calcio, tra le provincie di Brescia e di Bergamo, il conte Ercole Oldofredi Tadini, preziosissimo cittadino, amorosissimo padre famiglia, oltrepassato di pochi giorni l’anno sessagesimo settimo, partì di quaggiù, meritamente riverito, meritamente compianto.” (Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 17 dicembre 1877)