Le domande da sottoporre all’attenzione dell’Avv. Ilaria Salamandra possono essere inviate al seguente indirizzo mail: avvocato@marcaaperta.it
QUESITO N. 1
Sono stato fermato da una pattuglia della polizia locale e, dopo essere stato sottoposto al test dell’etilometro, sono stato trovato positivo all’alcol. I risultati del test sono 1,57 in prima misurazione e 1,68 in seconda misurazione.
Mi è stato fatto sottoscrivere un verbale di comunicazione del mio domicilio e mi è stata ritirata la patente. Come devo comportarmi adesso? Dovrò affrontare un processo?
La ringrazio.
Caro lettore,
la sua situazione è assai delicata. La concentrazione dell’alcol nel suo sangue ha superato, infatti, la soglia di punibilità penale che il nostro legislatore ha fissato per la soglia pari a 0,8 grammi per litro (g/l).
Nel suo caso, inoltre, l’ipotesi di reato che con ogni probabilità verrà formulata nei suoi confronti sarà quella prevista dall’art. 186 comma 2 lett. c) del Codice della Strada che prevede “l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l’arresto da sei mesi ad un anno, qualora sia accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l)”.
Ciò significa che dovrà affrontare un procedimento penale dinnanzi il Tribunale competente territorialmente, in composizione monocratica.
Alle conseguenze penali, inoltre, la legge prevede anche delle conseguenze amministrative: la sospensione della patente di guida per un periodo da 1 a 2 anni nonché, in caso di accertamento della responsabilità penale, la confisca del veicolo guidato, qualora questo sia di sua proprietà.
In ogni caso, dal momento che la legge prevede diversi istituti per anticipare la celebrazione del processo ed, eventualmente, addivenire alla dichiarazione di estinzione del reato, il consiglio è quello di rivolgersi immediatamente ad un avvocato penalista che possa garantirle la migliore assistenza sia nella fase investigativa che nella fase giudiziale.
La saluto cordialmente.
Avv. Ilaria Salamandra
QUESITO N. 2
Ho ricevuto un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale, per presunti crediti non pagati ad una ditta che ha fatto i lavori a casa mia. Mi posso opporre?
Egregio lettore,
come spesso accade, anche nel suo caso potrebbero esserci buone ragioni per opporsi al decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale nei suoi confronti.
In estrema sintesi, qualora il credito fosse infondato o sia divenuto inesigibile per altre ragioni (ad esempio per sua controprestazioni in compensazione), l’opposizione al decreto ingiuntivo potrebbe rivelarsi una carta vincente.
Tutt’altro ragionamento, invece, deve essere fatto nel caso in cui il credito vantato sia fondato e lei non intenda pagarlo per altre ragioni. In tal caso, sconsiglio vivamente di opporsi al decreto e tentare di conciliare con la controparte, magari contrattando un piano di rientro del credito, dilazionato in più rate.
In ogni caso, mi corre l’obbligo di farle notare che dovrà anticipare le spese legali del giudizio. Pertanto, il consiglio è quello di opporsi solo quando vi siano fondate ragioni per ritenere infondato il credito vantato dal ricorrente.
Ad ogni buon conto, essendo impossibile compiere generalizzazioni delle fattispecie, le consiglio vivamente di rivolgersi ad un collega civilista che, esaminata la documentazione in suo possesso, saprà senza dubbio consigliarla per il meglio.
La saluto cordialmente.
Avv. ilaria Salamandra