Il Borgo di Valvasone
Valvasone 1 è uno dei più bei borghi d’Italia adagiato nella media pianura friulana, sulla riva destra del fiume Tagliamento. All’occhio del visitatore si presenta circondato da un’atmosfera di altri tempi e, in ogni angolo, si respira un remoto passato che si spinge dall’epoca romana fino alla dinastia della famiglia Valvasone2, testimoni e promotori della cultura artistica e musicale del borgo medievale.
Il castello di Valvasone
L’intero piccolo paese si è sviluppato attorno all’antico castello, tra viottoli, graziosi calli e caratteristici campielli, arricchiti da pozzi e mulini. Tra le emergenze artistiche spicca il neogotico Duomo, nel cuore del paese, intitolato al SS. Cristo Corpo di Cristo, per la presenza della reliquia della Sacra Tovaglia, un corporale imbevuto del sangue del Cristo; un miracolo avvenuto nel 1294. All’interno della chiesa è possibile contemplare pregevoli opere d’arte, tra le quali la più importante è l’antico organo, l’unico strumento del Cinquecento veneziano ancora esistente funzionante in tutta Italia.
Lo strumento fu ordinato nel 1532 a Vincenzo Colombi (Casale Monferrato 1440 c. – Venezia 1574 c.), artista molto
noto nella città lagunare di Venezia, in stretta relazione con i più importanti musicisti, studiosi e teorici dell’epoca. Merita una grande analisi anche la splendida decorazione pittorica di Giovanni Antonio Pordenone (Pordenone 1484 – Ferrara 1539) e di Pomponio Amalteo (Motta di Livenza 1505 – San Vito al Tagliamento 1588), che rappresenta fatti biblici legati al sacramento eucaristico: Sacrificio d’Isacco, l’offerta di pane e vino di Melchisedech, la raccolta della manna e le cinque scene della cantoria: cacciata dei mercanti dal tempio, Probatica piscina, Moltiplicazione dei pani, Gesù alle nozze di cana, Cena da Simone il fariseo. Il magnifico esemplare assume un ruolo di primissimo piano nella storia dell’organo italiano, anche per la conservazione e la premurosa operazione di restauro, avvenuta accuratamente nel Novecento3. Nel 1532 iniziarono i lavori di costruzione dell’organo, con successivi interventi relativi alla cassa, alle decorazioni e alla doratura.
L’abbandono e la riscoperta dell’organo
All’inizio del Novecento si ebbe un periodo di abbandono, al punto che negli anni Cinquanta, l’organo fu smontato e riposto in alcune casse, con l’intenzione di venderlo. All’inizio degli anni Settanta lo strumento ha ritrovato il suo antico splendore e la sua degna considerazione, al punto da istituire una Rassegna di Musica Antica, attirando la presenza di studiosi e appassionati da ogni parte del mondo. Con l’ultimo intervento di restauro, l’organo, ha ritrovato le sue caratteristiche originarie, ottenendo una ideale risposta sonora e il magico suono storico. Oggi il paese è vivificato dalla Filarmonica Valvasonese, promotrice, ogni anno, di una considerevole Rassegna Bandistica.
1 – Il nome Valvasone potrebbe significare prato con alture oppure terra del lupo, animale presente sugli stemmi dei
feudatari dell’epoca. A.a. V.v. I borghi più belli d’Italia, pieghevole informativo a cura del Club I Borghi più belli d’Italia, Roma, 2010.
2 – I conti di Valvasone accolsero Napoleone Bonaparte nel 1797, nella sala bianca del Castello seguito da un ricco banchetto in occasione dei giorni della battaglia del 1797 che pose un termine definitivo alla Repubblica di Venezia. Ibidem.
3 – […] Muto e dimenticato dall’inizio del ‘900, fu riscoperto nel 1972 e , dopo un primo laborioso restauro, suonò di
nuovo nel settembre 1974.[…] Informazioni tratte dall’opuscolo: Valvasone, a cura dell’Associazione Pro Valvasone.