VINCENZO MUNARO: DALLE DOLOMITI A GRADO
Inizia il viaggio di Marca Aperta nell’arte e nelle opere del maestro Vincenzo Munaro, amico e grande uomo che ci ha fatto molto piacere conoscere, che ci porterà in un percorso nell’universo emozionale e sensoriale delle Dolomiti e dell’Isola di Grado (GO) da sempre denominata “L’Isola del Sole”.
“Dalle Dolomiti a Grado” questa è la peculiarità pittorica e artistica del maestro Vincenzo Munaro: un Alpagotto nato a Funes di Chies d’Alpago (BL) nel 1947 e diplomato al Liceo Artistico di Venezia dove trova piacere e appagamento il suo estro artistico che contraddistingue le giornate da adolescente. Il padre lo voleva nella bottega di famiglia, mentre imperterrito prosegue gli studi e si specializza all’Accademia di Venezia nell’incisione. Nel corso degli studi studia con illustri maestri quali Giovanni Barbisan, Armando Pizzinato e lo scultore Francesco Messina; da essi impara l’amore per l’aspetto figurativo e per la raffigurazione della realtà che lo circonda.
Vincenzo Munaro conosce e rimane folgorato da Grado grazie alla moglie che, da fidanzati, dandosi appuntamento a Udine presso la stazione ferroviaria, il 12 ottobre 1968, lei gli chiede: “Tu non hai mai visto Grado?”, lui le rispose: “No”. Il motivo della domanda è che a Grado lei trascorreva le vacanze d’infanzia.
La prima mostra
Munaro inaugura la sua prima mostra a Grado il 10 Agosto 1969 e il connubio tra Belluno, dove ha il suo Atelier, e Grado comincia a crescere, tantoché, in quest’isola, apre la propria galleria permanente, La Bottega d’Arte di Vincenzo Munaro, in Via Marina ancora oggi punto di riferimento della cultura mitteleuropea.
Nel 1964 Vincenzo Munaro esegue la sua prima opera artistica, “La filatrice”, con la tecnica della pittura a olio. Ad Umbertide (PG) realizza il primo monumento alla Resistenza (1975) sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nel 1979 incontra a Roma Papa Giovanni Paolo II e realizza il bassorilievo in bronzo “La continuità” (da Luciani a Karol Wojtyła).
Vincenzo Munaro è professore di arte e la sua caratteristica è quella di insegnare al di fuori dei testi: il libro serve per dare un’infarinatura delle cose, ma poi è l’estro, l’intuizione, l’emozione e lo stato d’animo che bagna l’ispirazione. Munaro trova la sua massima ispirazione nel dolore, nel malessere e nella tristezza: da questi stati d’animo sprigiona il contatto tra l’opera e la sua anima. Lui non usa guanti o camici perché le sue forme ed i suoi tratti plasmano la sua anima senza barriere protettive.
E il nostro viaggio nell’arte di Vincenzo Munaro continua…