Vidor e le sue bellezze
Provenendo dal Ponte di Vidor e andando verso est, sulla strada statale che raggiunge il centro del paese di Vidor si può notare, sul crinale dei monti, una fila di cipressi che parte dal Col Castello e raggiunge il Col Carpenon. Se invece vi trovate all’interno del quartier del Piave lo potete vedere indirizzando lo sguardo ad ovest.
Si tratta di un sentiero sterrato che si dilunga sulla sommità dei monti, con piccole salite e discese, di facile percorribilità, e delimitato da una doppia fila non continua di cipressi. Non è molto lungo ma vi suggeriamo di conoscerlo per le sue particolarità. È costituito da piante che un tempo erano disposte a distanza regolare una dall’altra delineando un vero e proprio percorso alberato. La sua presenza esalta la linea del crinale dei monti che
altrimenti non sarebbe così elegante e significativa. Il paesaggio che si ammira da lassù, a destra sul Quartier del Piave fino a Pieve di Soligo e oltre e, a sinistra sul Monfenera, Tomba, Grappa e Colli Asolani, è un punto di vista che solo da qui si può afferrare. Di fronte sta l’imponente mole del Cesen, prima roccaforte delle Alpi.
Un dialogo sospeso tra uomo e natura
Il viandante che lo percorre si sente accompagnato nel suo cammino come se qualcuno volesse suggerirgli la strada, come se quelle piante, nel loro silenzio, dicessero qualcosa. Un dialogo sospeso tra uomo e natura. E ad ogni passo viene la voglia di fermarsi per fissare pensieri ed emozioni, sguardi sul futuro e sul passato e meraviglia per l’incantevole bellezza che tutto circonda. In alcuni punti del sentiero si vede chiaramente che le piante sono state tolte, per far posto alle viti. Una ferita evidente. I cipressi sono rimasti là dove ancora c’è il bosco che, per il momento, li protegge e li aiuta a resistere. Alcuni di loro hanno bisogno di cura e manutenzione, perché attaccati da piante infestanti che si avvinghiano al tronco. Sono piante maestose, in perfetto accordo col paesaggio collinare dove vivono. Il sentiero non è protetto né valorizzato. Non ci sono aree di sosta attrezzate né qualcuno che se ne prenda cura in modo specifico.
La battaglia di Vidor
Eppure il posto ha anche una grossa valenza da un punto di vista storico. Durante la prima guerra mondiale, tra il 9 e il 10 novembre del 1917, il posto fu teatro di un’aspra battaglia, poco conosciuta ma resa eroica dal sacrificio di trecento alpini e 15 tra ufficiali e sottoufficiali. (Qui il collegamento alla storia della battaglia di Vidor) Si possono vedere ancora le trincee austriache (scavate dopo questa battaglia quando le colline furono conquistate dal nemico) alcune delle quali ripristinate da un recente intervento di recupero e conservazione.
I cipressi, essenzialmente legati al col Castello di Vidor, dal quale parte il sentiero, sono stati piantati per esaltare il valore del luogo e per ricordare gli alpini che vi hanno lasciato la vita.Ora è tempo di prendersene cura sia concretamente, con interventi adatti alle esigenze delle piante, sia creando consapevolezza del valore di questo luogo, perché non sia l’indifferenza o altre finalità miopi ed individualistiche a distruggere silenziosamente un bene così prezioso.