Libro Biografia Picasso
Intervista a Michela Tanfoglio libro Picasso.
Chi è Michela Tanfoglio soprattutto perché sceglie l’editoria e la scrittura?
“Michela Tanfoglio” è solo un prodotto-servizio, un giullare tuttofare alla Corte di chi la richiede… La mia vita privata, del resto, è molto intima e priva di colpi di scena. Sono lo stereotipo della quarantenne che vive da sola in una casa piena di libri e con un gatto (un po’ figlio, un po’ migliore amico) che non la sopporta più! Al netto di questo, ho scelto l’editoria perché è da sempre la passione che alimenta ogni mia azione quotidiana da quando ne ho memoria (sono una lettrice vorace dall’età di quattro anni); l’editoria è solo il settore più affine al mio essere, e naturalmente il più adatto alle mie capacità.
Perché sceglie Picasso?
Perché c’è un po’ di Picasso in ognuno di noi. Da decenni non si produceva una biografia completa e aggiornata su Picasso, meno che mai nessuno ha pensato a una biografia semi-recente scritta da un italiano e qualcuno avrebbe dovuto, prima o poi, narrare e celebrare nuovamente l’esistenza di colui che diede vita all’arte moderna. Picasso meritava di essere raccontato in maniera corretta e senza troppi pettegolezzi inutili. C’è chi scrive per passione e chi per lavoro: nel mio caso direi che lo faccio per entrambi i fattori.
e l’intervista continua…
Come si sviluppa l’opera letteraria?
L’opera è suddivisa in due parti: PICASSO, ovvero il racconto puntuale che narra la nascita, i “periodi blu, rosa, il cubismo, i mostri ecc…”, gli amori, la prole, le opere e la morte; poi l’opera muta, si incattivisce, e da Picasso si trasforma nella MALA ARTE: descrivo l’impegno di Picasso nel partito Comunista, le opere, le diatribe personali, familiari e politiche, i rancori e l’eredità.
Da dove esce questo titolo?
Picasso – La mala arte è un po’ il racconto della vita di Picasso narrato in maniera puntuale e che attraversa quasi un secolo, dal 1881 al 1973. La mala arte sta per “arte degenerata” – come l’avevano etichettata i nazisti –, e per il fatto che Picasso ebbe una produzione legata quasi esclusivamente al suo “Io”, al suo ego, che di certo era enorme, in quanto era ben conscio di essere il migliore. E sì, lo era, è innegabile, ma fece sacrifici enormi per accaparrarsi il titolo di “genio”, non sempre si viene riconosciuti come tali mentre si è ancora in vita; pensiamo solo a Van Gogh e alla fine ha fatto…
Storia o storie?
Biografia, 204 pagine ricche di aneddoti e racconti di vite che, in un modo o nell’altro, si incrociarono con quella di Picasso. La vita di chiunque, del resto, è sempre una narrazione, no?
Saggio o romanzo?
Saggio, non ci so fare con i sentimenti…
e per finire…
Ci racconti l’ispirazione che l’ha rapita…
Picasso voleva essere il migliore e, malgrado le difficoltà lo è stato. E questo è accaduto durante la sua vita! Un fatto eccezionale, rarissimo. Che tenacia, che genio! Il mio editore Gianni La Corte un giorno è entrato nell’argomento e, tra una chiacchiera e l’altra, abbiamo deciso di dare vita al progetto. Poi ho soltanto dovuto gettare “lacrime e sangue” sul pc, ma senza Athena Barbera, Giulio Pisano, Federico Ghirardi, Giovanna Burzio, Joseph Tomassini, Stas’ Gawronski, il mai dimenticato Carlo F. De Filippis, che mi manca in ogni istante, e la grande “bomba” di intelligenza e sagacia Adriana Angoletta, gli uffici stampa Scardilli Press di Barbara Scardilli e Ermes Books and More di Valeria Zanoni e Francesca Tamanini, questo libro ora non ci sarebbe. In Italia, ed è paradossale vista l’immensa produzione, mancano libri che trattino di argomenti importantissimi! Mancano proprio, non esistono. È incredibile, ma sono anni che elenco potenziali titoli in una personalissima lista. Picasso rientrava in uno di quelli… E così ho provveduto a sanare la falla. Al prossimo “buco”, dunque.
Intervista a Michela Tanfoglio libro Picasso.