Un libro patrimonio di tutti
Il volume parla in maniera molto dettagliata delle Dolomiti. L’autore le divide in gruppi: Pelmo, Croda da Lago, Civetta, Marmolada, Pale di San Martino e dintorni, Dolomiti Bellunesi e Vette Feltrine, Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, Dolomiti Settentrionali, Dolomiti Ampezzane, Dolomiti Cadorine, Odle- Pez, Scillar – Catinaccio – Latemar, Rio delle Foglie, Dolomiti del Brenta, Sella – Sassolongo.
Ogni parte inizia con delle curiosità con alcune leggende, seguono delle schede, dove si parla in modo minuzioso della montagna . Prima c’è un inquadramento geografico, seguono aspetti geologici e geomorfologici, aspetti floristico-vegetazionali e faunistici, aspetti antropici – etnografici ed infine aspetti alpinistici.
Il primo aspetto riguarda l’esatta posizione della montagna, poi sono esaminati i vari tipi di roccia presenti. Si prendono in considerazione la tipologia e la varietà della vegetazione, si esaminano anche le varie tipologie di animali e si osservano anche quali sono stati i primi insediamenti umani.
In conclusione si parla di quelle persone che scalando queste vette hanno fatto la storia. Si parla spesso della guerra e di cose è accadono in quei posti. Tutto correlato da bellissime fotografie e anche da alcune poesie.
Sicuramente ci sono notizie molto particolari su questi monti. Bellissime le leggende raccontate che sicuramente pochi conoscono. Come molto curiosa è quella che racconta come si è formato il confine fra Dobbiaco e Auronzo. Si dice che gli abitanti al canto del gallo abbiano fatto partire a piedi una fanciulla per ogni paese.
Il confine si sarebbe stabilito dove le due fanciulle si sarebbero incontrate. Allora quella di Auronzo decise di partire prima dell’alba. Facendo cantare il suo gallo prima. Così riuscì ad arrivare fino alla conca di Carbonin, dove incontrò l’altra ragazza.
Con questo libro si capisce perché esistono tanta magia e tanto rispetto verso questi monti. Non tutto si ferma sulla storia della guerra, ma senz’altro la vita e i sacrifici delle persone che le hanno scalate hanno fatto crescere quest’atmosfera. Ci è molto piaciuta la descrizione di cosa sono i “Tabià”, in altre parole strutture usate come stalla e fienile, ora molte sono state ristrutturate e utilizzate come case.
Esse sono fatte in muratura al piano terreno, mentre al superiore è in legno. Alcuni risalgono alla seconda metà del Seicento. La divisione risiede nella costruzione, quelle costruite con il metodo “blockbau” e quelle col ”standbau”: necessariamente i primi hanno tronchi sovrapposti incastrati i secondi i tronchi portanti sono verticali mentre quelli si sostegno sono orizzontali.
Dolomiti patrimonio dell’umanità di Ugo Scortegagna
Duck Edizioni
Euro 25,00
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